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Un David di Michelangelo, superdotato e polemico, invade Firenze

In occasione di Pitti Uomo 2014, l’artista Pep Marchegiani conquista Firenze con statue priapesche e provocatorie del David.
A cura di Clara Salzano
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Il David di Michelangelo invade ogni angolo di Firenze ma con misure grottesche, sproporzionate e giganti: è "Fu'renze", l'ultima performance di Pep Marchegiani che polemizza su una Firenze troppo poco contemporanea e invita Matteo Renzi a svecchiare la città fin troppo legata all’arte del passato.

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Firenze, culla del Rinascimento e patria della cultura italiana, vive soprattutto dell’indotto del turismo culturale e di arte. Ma quando parliamo dell'Arte a Firenze inevitabilmente facciamo riferimento alle opere dei più grandi artisti rinascimentali, maestose, cariche di bellezza, proporzione, armonia, un vanto per la nostra cultura sicuramente ma antiche. E l'arte contemporanea che ruolo ha nella città toscana? Nessuno, o quasi.

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A denunciare la situazione un David di Michelangelo, provocatorio, elefantico nelle dimensioni falliche che sfidano le leggi della fisica e dell'armonia proporzionale, da piazza della Signoria (qui in una copia 1 a 1), a piazza del Duomo fino all’ingresso della Galleria degli Uffizi, invade i principali luoghi di interesse di Firenze, proprio nel giorno in cui ha inaugurato Pitti Uomo.

E il blitz artistico nella città del Rinascimento italiano continua con un Michelangelo che fornisce ai passanti il proprio curriculum di disoccupato, "ormai senzatetto, che sembra dover ripiegare sul ‘vucumpraggio' per mettere da parte qualche soldo",costretto a svalutare i frutti della sua creatività vendendo le proprie opere per strada, commenta Pep Marchegiani, tra i maggiori rappresentanti della pop art internazionale.

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“L'arte a Firenze si è fermata al David ed è proprio dal David che deve ripartire. (…) L’iniziativa odierna", spiega l'artista abruzzese a FirenzeToday, "seguita incredibilmente da tantissime persone e soprattutto da tanti giovani, è stata volutamente una provocazione. Un’atipica lettera aperta al sindaco Matteo Renzi per esortarlo a far sì che Firenze diventi culla dell'arte contemporanea oltre che, ovviamente, del Rinascimento. L'arte contemporanea, nel capoluogo toscano, è sterile rispetto alle grandi città italiane ed europee e questo è un paradosso viste le potenzialità. La performance – conclude l’artista abruzzese – aveva l’obiettivo di dimostrare, in modo provocatorio, che oggi Buonarroti a Firenze morirebbe di fame”.

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