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Un francobollo per tutti i violini di Auschwitz

Israele omaggia i violini sopravvissuti ai campi di concentramento con un nuovo francobollo, riportando alla memoria una delle immagini simbolo dell’Olocausto.
A cura di Clara Salzano
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I prigionieri di Auschwitz-Birkenau costretti a suonare per rallegrare i loro carnefici o per "accogliere" gli altri deportati, è sicuramente una delle scene più commoventi della tragedia dell'Olocausto. Quei violini della sofferenza sono stati recuperati dopo le persecuzioni naziste e sono stati restaurati. Israele rende omaggio a tutti i violini scampati ai campi di concentramento con un francobollo, da 9,60 shekel, disegnato da David Ben-Hador, che all’immagine dei violini ha aggiunto quella dell’ingresso di Auschwitz-Birkenau (ad un certo punto, qui vi furono ben sei orchestre), seppur la triste immagine è da collocare anche a Treblinka, Majdanek, Belzec, Sobibor. Sopra il francobollo invece c'è il disegno di suonatore di violino del tradizionale genere klezmer. I bordi del foglio mostrano inoltre il cancello di Auschwitz.

Il Servizio Filatelico ha spiegato che la musica è sempre stata una parte della vita culturale delle comunità ebraiche di tutto il mondo, tra cui in occasione di matrimoni ed eventi speciali nella sinagoga. Specialmente nell'Europa orientale tra le due guerre mondiali, lo strumento più popolare dei musicisti klezmer è stato il violino, e sono stati raffigurati in molte opere letterarie e artistiche (come Sholom Aleichem e Marc Chagall), soprattutto all'inizio del 20° secolo. La musica dei volini ha dato agli ebrei "un modo per esprimere il loro lato umano in un mondo disumano, per sfuggire alla realtà, esprimere il loro desiderio di libertà e trovare qualche conforto e di speranza".

Testimoni di uno degli episodi più feroci della storia dell'umanità, alcuni di quei violini- al contrario dei loro proprietari – sono sopravvissuti all’Olocausto. Alcuni erano stati contrassegnati con una stella di David che è fu intagliata nel legno o aggiunta come un mosaico in legno o in madreperla. Giunti a Tel Aviv, il liutaio Amnon Weinstein ha dedicato la sua vita al loro restauro, documentando le storie umane che celavano. Come ad esempio la storia de "il violino di Mottele", un ragazzo ebreo di 12 anni dal nome Mordechai Schlein. Quando gli ufficiali nazisti lo sentirono esibirsi in una strada nel 1944, gli ordinarono di suonare nel loro club. Mottele ha approfittò delle sue performance per contrabbandare esplosivi nel club e farlo esplodere, uccidendo i nazisti presenti. Egli stesso fu poi ucciso in un'imboscata tedesca. Quello che era rimasto del suo violino è stato portato in Israele dalla famiglia di un amico che giocava con Mottele in un campo partigiano. Dopo tanto silenzio, il violino di Mottele, come tanti altri, è tornato a suonare.

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