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Un padiglione nel deserto che sembra un’oasi marziana stampata in 3D

Lo studio di architettura MEAN* (Middle East Architecture Network) ha progettato un padiglione stampato in 3D per accogliere i visitatori nel deserto del Wadi Rum, a sud della Giordania. Lo spazio funge da oasi di riposo e di ritrovo comune in un luogo di rara bellezza che attira visitatori da tutto il mondo.
A cura di Clara Salzano
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Il deserto del Wadi Rum, nel sud della Giordania, è un luogo di rara bellezza che attira visitatori da tutto il mondo. La sua topografia ricorda il Pianeta Marte tanto da essere stato scelto come set per molti film dell'era spaziale come "The Martian (2015)", "Rogue One: A Star Wars Story (2016)" e "The Last Days on Mars". Lo studio di architettura MEAN* (Middle East Architecture Network) ha progettato un padiglione stampato in 3D per il deserto del Wadi Rum che possa accogliere tutti i visitatori.

"Un padiglione che celebra l'eredità dell'ospitalità nello spirito di domani.", così lo studio di architettura MEAN* (Middle East Architecture Network) presenta il suo progetto per un padiglione stampato in 3D nel deserto del Wadi Rum. La struttura si rifà al leggero sistema di cupola geodetica di "Mars Camp", posto su un terreno vicino al sito. Il padiglione viene realizzato con un innovativo sistema di pannelli stampati in 3D e tubi in acciaio piegato a CNC. Il progetto usa l'eredità beduina e la tecnologia spaziale per la costruzione della cupola: "Il nostro team ha utilizzato metodi di progettazione generativa per simulare una struttura olistica: un ibrido di un guscio polimerico stampato in 3D su topografia in calcestruzzo stampato 3D".

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Il padiglione di MEAN sembra un'oasi marziana nel deserto. La struttura è fissata a terra seguendo un "diagramma delle forze" che emette varie "cariche" contrastanti. Il team di progettazione si è basato per la costruzione sul "Metodo RK4", sviluppato dai matematici tedeschi C. Runge e MW Kutta intorno al 1900: "Le "linee di flusso" dalla simulazione del campo magnetico sono proiettati su una mesh ottimizzata digitalmente simulata che viene generata tramite uno script che si avvicina alle curve centenarie. La sceneggiatura genera campi vettoriali simili a forze magnetiche che vengono quindi manipolati per suddividere il guscio esterno della struttura in pannelli che si trovano nel raggio di stampa di un robot industriale a 6 assi". Se dall'esterno la struttura sembra venire dallo spazio, all'interno alberi e arbusti del deserto creano "pozzi di luce" che rendono l'atmosfera unica e riempiono lo spazio di luce e benessere.

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