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Casa gratis in Giappone contro l’abbandono

Sono sempre più numerose le case abbandonate in Giappone, soprattutto nelle zone rurali, e alcuni proprietari hanno deciso di cederle a titolo gratuito per contrastare la crisi abitativa e ripopolare le campagne. Eppure non tutti possono accedere a questa opportunità: ecco come fare per avere una casa gratis in Giappone.
A cura di Clara Salzano
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Akio Kan | Bloomberg | Getty Images
Akio Kan | Bloomberg | Getty Images

Se stai pensando di organizzare un viaggio in Giappone forse ti farà piacere sapere che da qualche tempo il paese offre la possibilità di diventare proprietari a titolo gratuito di alcune case abbandonate nel paese. Il Giappone ha un numero crescente di case abbandonate a causa dell'invecchiamento e della riduzione della popolazione che ha lasciato vuote molte città e villaggi. Le case vuote del Giappone sono in gran parte concentrate nelle città rurali, ma il fenomeno ha iniziato a manifestarsi anche nelle periferie e nelle città più grandi.

Akiya è il termine giapponese per le case vuote. Molti di questi siti sono istituiti da governi e comunità locali per gestire meglio l'offerta e la domanda del crescente numero di abitazioni abbandonate nelle varie località. "Il Giappone sta affrontando significativi effetti di impatto economico e sociale a partire dal demografico invecchiamento della popolazione nei prossimi tre decenni", ha scritto Rajiv Biswas, capo economista del settore Asia-Pacifico presso IHS Markit, "Le proprietà abbandonate nella terza economia più grande del mondo sono tra gli effetti collaterali meno discussi dei cambiamenti demografici del paese". Ma l'attenzione mediatica sta crescendo perché sono sempre più numerosi gli annunci di case gratis su siti web dedicati, chiamati "banche akiya".

La crisi abitativa del Giappone è causata da diversi fattori: in primis la causa è da ricercare nella popolazione giapponese che sta invecchiando rapidamente e le case vengono lasciate vuote quando i proprietari muoiono o si trasferiscono in case di riposo o di cura. Ci sono poi i casi di case che vengono abbandonate perché associate a tragedie come suicidio, omicidio o morte in solitudine e nella cultura giapponese si ritiene portino sfortuna, rendendo più difficile la loro vendita a un nuovo proprietario e facendo crescere il numero di case vuote nel paese. Le case libere vengono così cedute a titolo gratuito ma richiedono importanti lavori di ristrutturazione perché spesso malandate. Alcuni governi locali – come le prefetture di Tochigi e Nagano – offrono sussidi per lavori di ristrutturazione di case vuote. Talvolta la casa può essere solo affittata per un certo periodo, per poi essere riscattata dopo un certo numero di anni. Entro il 2033, secondo le previsioni del Fujitsu Research Institute, la percentuale di case libere in Giappone crescerà fino a superare il 20 percento dell'intera quantità di abitazioni presenti nel paese.

Per accedere alle akiya bisogna però rispettare alcuni requisiti:  restare fedeli alla città dove si trova la casa vuota e continuare a viverci; la casa diventa di proprietà solo dopo 20 anni; spesso vengono considerate solo le giovani famiglie: i genitori devono avere meno di 43 anni e i loro bambini sotto l'età della scuola media. Le famiglie con molti bambini sono le benvenute: per ogni bambino in aggiunta al primo, il contributo mensile richiesto alla città sarà ridotto. Un rappresentante della città di Okutama, che ha accolto il programma delle akiya, ha dichiarato: "Se una famiglia con 10 bambini partecipa allo schema, vivrà qui gratuitamente.". Per tutti gli altri, i non sposati, senza figli, non più giovane o non sicuri di voler continuare a vivere nello stesso posto a lungo, non resta che seguire le tradizionali vie di accesso alla casa.

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