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Centro Botìn: inaugurato il nuovo museo di Renzo Piano a Santander

Dopo il Centre Pompidou di Parigi, l’Auditorium di Roma e l’Art Institute di Chicago, Renzo Piano completa un’altra architettura museale, insieme allo studio madrileno Luis Vidal + Architects. Bisognerà recarsi a Santander per poterla ammirare, già a partire da quest’estate.
A cura di Clara Salzano
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Centro Botìn visto dal mare - Ph. Enrico Cano
Centro Botìn visto dal mare – Ph. Enrico Cano

Dopo sette anni di lavori, è stato inaugurato il Centro Botín, lo spazio dedicato all'arte, la cultura e la formazione nella baia di Santander, in Spagna, progettato da Renzo Piano in partnership con lo studio madrileno Luis Vidal + Architects. I lavori furono iniziati nel 2010 dietro finanziamento della Fondazione Botín, presieduta da Emilio Botín, proprietario del Banco Santander (fino al 2014 uno degli uomini più ricchi d'Europa). Il progetto mira a rilanciare l'area portuale del molo di Albareda, sinora un parcheggio, restituendola alla città come luogo pubblico, affacciato sul mare e a poca distanza dal centro storico e dai centenari Jardines de Pereda.

Sospeso sul mare attraverso dei pilotis, il Centro Botìn si propone come punto di connessione tra la parte storica della città ed il mare. Precedentemente i centenari Jardines de Pereda erano separati dal mare a causa di una strada a scorrimento veloce, che nel progetto di Renzo Piano è stata interrata, con la costruzione di un tunnel, ripristinando un accesso pedonale al mare per i cittadini di Santander e raddoppiando l'estensione del parco. Per metà agganciato a terra e per l’altra metà sospeso sull’acqua, il Centro permette a chi passeggia nel parco di godere ugualmente della vista del mare e della baia, senza ingombro visivo della costruzione nascosta dietro folte chiome di alberi.

Il Centro Botìn è composto da due volumi uniti da una serie di leggere passerelle di acciaio e vetro, che creano una nuova piazza in quota. Attraverso questa pizza pubblica si entra, con scalinate o ascensori, negli spazi del centro culturale. I due corpi del museo sono ricoperti da 280.000 piccole formelle di ceramica che rendono la superficie del Centro come un grande specchio in grado di riflettere la luce del sole, il movimento dell’acqua, ed il paesaggio circostante. Ma il vero elemento iconico del nuovo centro culturale è una sorta di "trampolino" sul mare che si estende per venti metri oltre il molo.

I due volumi arrotondati del Centro Botìn ospitano un auditorium a sbalzo sul mare, ad est; un centro educativo a nord; mentre ad ovest trovano spazio le gallerie espositive, su due livelli, che permettono ai visitatori d godere di una vista unica sul mare e sul parco. La prima mostra accolta nel Centro Botìn è quella di Carstern Holler, la più grande e completa mai realizzata in Spagna sull’artista. Accanto al centro sorge un anfiteatro scavato nel parco che verrà usato per proiezioni e cinema all'aperto grazie ad uno schermo led posto sulla facciata ovest dell'edificio progettato da Renzo Piano. Il progetto prevede inoltre uno spazio multifunzionale al piano terra con caffetteria, ristorante, spazio commerciale e centro informazioni, creando uno spazio di incontro e di socializzazione.

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