video suggerito
video suggerito

Chapel of Sound, l’anfiteatro di Pechino che sembra un masso preistorico

A nord di Pechino, in una valle famosa per ospitare i resti della Grande Muraglia della dinastia Ming, sta per essere realizzata una Cappella del Suono che sembra un enorme masso di roccia preistorica. L’incredibile sala da concerto grazie a particolari aperture offrono una vista mozzafiato sul cielo e sulla valle circostante.
A cura di Clara Salzano
141 CONDIVISIONI
Immagine

Lo studio di architettura cinese Open Architecture ha progettato una sala da concerto che sembra un masso caduto dal cielo in età preistorica. Si chiama Chapel of Sound ed è un anfiteatro semi-aperto pensato per incrementare il turismo a nord di Pechino, in una valle famosa per ospitare i resti della Grande Muraglia della dinastia Ming. Grazie alla sua formazione esterna a strati, la Cappela del Suono sembra una naturale formazione rocciosa. All'interno il suono riverbera in modo unico e grazie a particolari aperture offrono una vista mozzafiato sul cielo e sulla valle circostante.

La Chapel of Sound sembra un masso preistorico che esiste da sempre, posto sul fondovalle. La struttura è in realtà realizzata in cemento mischiato con un aggregato di rocce frantumate locali ricche di minerali. La sala da concerto è caratterizzata da un struttura conica rovesciata che ospita un anfiteatro semi-aperto con palcoscenico posto sotto una grande apertura dall'alto, spalti e piattaforme di osservazione. Le varie aperture consentono di ammirare il cielo e la valle circostante. L'esterno dell'anfiteatro è stato modellato per assomigliare ad una naturale formazione rocciosa sedimentaria come quella delle montagne vicine. La struttura sembra simile ad una grotta, ruvida ma accogliente, che invita ad entrare. I visitatori possono anche salire in cima all'anfiteatro attraverso delle scale tortuose per godere della vista mozzafiato della vicina Grande Muraglia.

Immagine

La sala da concerti interna è stata realizzata per accogliere esibizioni musicali e per creare un'eccellente acustica ai suoi della natura. Quando non sono programmate esibizioni, l'anfiteatro può anche essere usato come spazio per la contemplazione e le riunioni della comunità. "Quando il sole splende, i raggi del sole danzano sulle superfici ruvide della caverna, riempiendola di luce e di suono; quando piove, anche l'acqua crea una propria performance meditativa mentre cade attraverso l'apertura centrale della sala, schizzando sul pavimento prima di fluire attraverso i canali del pavimento.", spiegano gli architetti di Open Architecture, "Quando non c'è un concerto programmato – nessun coro o strumenti suonano – la sala rimane ancora una destinazione – quella in cui ascoltare tranquillamente il suono degli uccelli che cantano, cinguettio degli insetti, brezze delicate che frusciano tra gli alberi vicini o gocce di pioggia sul pavimento. All'interno di questo spazio misterioso, la natura orchestra una sinfonia in continua evoluzione. È una cappella del suono".

141 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views