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Costa Concordia: un ponte verso l’infinito per ricordare il disastro

Annunciato il vincitore del concorso Concordia Lighthouse Competition: ecco cosa sarà costruito sull’isola del Giglio per rendere omaggio alle vittime del disastro della Costa Concordia.
A cura di Clara Salzano
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Era la sera 13 gennaio 2012 quando la Costa Concordia è naufragata davanti alla costa dell'Isola del Giglio. Era la nave passeggeri di più grosso tonnellaggio mai naufragata e l'incredulità di fronte alle dinamiche dell'accaduto ancora oggi caratterizzano la vicenda: in navigazione da Civitavecchia a Savona per una crociera nel Mediterraneo la nave ha urtato il più piccolo degli scogli de Le Scole, situato a circa 500 metri dal porto dell'Isola del Giglio, provocando uno squarcio di 70 metri nello scafo e la morte di 32 persone. In memoria di quell'assurdo disastro è stato indetto un concorso per idee rivolto a tutti i giovani architetti, designer, artisti e studenti di tutto il mondo per realizzare un faro contemporaneo simbolo del disastro: "Nel Concorso ai partecipanti è stato chiesto di ridefinire una tipologia di faro contemporaneo e prendere in considerazione i progressi della tecnologia, lo sviluppo di sistemi sostenibili e il suo valore metaforico che lo ha reso una delle strutture più affascinanti del mondo. Il disegno di un Faro deve diventare un omaggio al disastro della Costa Concordia ed evidenziare i confini vulnerabili tra gli elementi di terra e di mare, cielo e terra, luce e oscurità".

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Un ponte sospeso verso l'infinito è il progetto vincitore della Concordia Lighthouse Competition. Ad aggiudicarsi il primo premio con questa particolare interpretazione del faro contemporaneo è stato il duo di architetti Gwizdała Andrzej e Adrien Mans ideatori di una passerella sospesa che collega aria, terra e mare che trasforma il vecchio concetto di faro introverso in uno spazio pubblico che democratizza la sua esperienza". Di notte il faro-passerella si illumina lungo tutta la sua lunghezza grazie a 1.000 metri quadrati di pannelli luminosi orizzontali alimentati da celle fotovoltaiche che rende l'opera completamente sostenibile.

La scelta di realizzare un faro nel luogo dell'accaduto, che fosse a mare o a terra, è dovuto al ruolo trainante dei fari che ancora svolgono, anche quando i sistemi di posizionamento globale diminuiscono il ruolo dei fari, e sono parti inalienabili della tradizione della navigazione marina. "I fari sono costruiti in luoghi appropriati e significativi, su altezze costiere, isole, rocce e in mare su isole artificiali. Essi guidano, avvertono, segnano, vigilano, alleggeriscono e evidenziano le aree pericolose della costa, i passaggi difficili, ostacoli complessi e ingressi ai porti, porte della città e degli estuari poco profondi. Il loro scopo è espresso per trasportare la luce nel modo più notevole e visibile, in modo che anche le navi lontane possono essere avvertite o guidate. Anche attraverso le notti più buie, attraverso l'universo più opaco e senza stelle, tempeste e nebbie pesanti, i segnali caldi e familiari del faro possono essere percepiti. Se il faro si trova quasi come una robusta casa-torre a picco più alto, a picco sul mare, o cresce ad un'altezza monumentale è programmato per le dinamiche della verticalità e ascensionali. Il carattere ascensionale è risolto nella sua genealogia tipologica ed è un aspetto essenziale del suo carattere", si legge sul sito del concorso dove è possibile visionarie tutte le proposte presentate in competizione da partecipanti provenienti da tutto il mondo che hanno dimostrato un livello mozzafiato di creatività e di approccio straordinario alla progettazione del Faro.

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