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Dal Balcone di Giulietta a Sleepy Hollow: le false attrazioni che i turisti credono vere

In giro per il mondo ci sono luoghi che esistono solo nei romanzi e nei film ma le persone credono siano veri: quando l’immaginazione supera la realtà.
A cura di Clara Salzano
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Alcune volte capita di leggere in un libro o vedere in un film un luogo descritto o costruito così alla perfezione da sembrarci reale. Ci possiamo convincere che esiste davvero e semmai organizziamo anche un viaggio per andare a visitare quel luogo. E quando arriviamo in quel luogo e l'attrazione esiste davvero ci convinciamo allora che l'immaginazione è realtà. Si tratta di alcune famose attrazioni che ogni anno sono visitate da turisti di ogni parte del mondo e che se non fosse stato per un libro o un romanzo su di essi non sarebbero mai esistiti.

Le persone si recavano a Verona in cerca del balcone da cui Giulietta chiama Romeo: peccato che quel balcone sia esistito solo nella fantasia di Shakespeare. La città di Verona ha deciso però ad un certo punto, per scopi turistici, economici e d'immagine, di assumere un balcone di un palazzo antico della città come Balcone di Giulietta. Ogni anno migliaia di turisti si recano su questo balcone e scattano foto o girano romantici video ripercorrendo la famosa scena descritta dal drammaturgo inglese. Un altro esempio è invece il villaggio di Sleepy Hollow negli USA: fino al 1996 questo villaggio aveva il nome di North Tarrytown ma poiché nel romanzo di Washington Irvin, La leggenda di Sleepy Hollow, la storia era ambientata a tarrytown, il villaggio ha scelto di adottare un nuovo nome che si ispirasse al luogo immaginario in modo da attrarre il maggior numero di turisti possibili.

In molti ricorderanno Piz Gloria, il ristorante sulle Alpi Svizzere in cui è ambientato uno dei film di James Bond. Oggi questo ristorante esiste davvero ma quando fu girato il film non era stato completato così, era in costruzione per cui fu usato solo l'esterno ma, in accordo col regista, la produzione si impegnò a finanziare il completamento del ristorante che oggi si chiama Piz Gloria come nel film e in questo ristorante successivamente lo stesso regista ha avuto il permesso di girare un altro film. Lo scrittore Pierre Boulle invece, autore de "Il pianeta delle scimmie, ha scritto il romanzo "Il ponte sul fiume Kwai". Anche se la storia del libro è una finzione, essa si ispira alla reale costruzione di un ponte sul fiume Mae Khlaung durante la seconda guerra mondiale. Quando dal libro è stato tratto un film di successo, moltissime persone si sono recate lungo il fiume Kwai: il problema è che quel fiume non ha ponti. Così si è deciso di rinominare parte del fiume Mae Khlaung con un nuovo nome, Khwae Yai per adattarsi alla storia.

Lampante è anche il caso del Museo di Sherlock Holmes a Londra. Probabilmente i migliaia di visitatori l'anno dimenticano che il famoso detective è un personaggio immaginario. Ciò nonostante il Museo richiama molte persone. All'esterno si legge l'indirizzo 221 di Baker Street, anche se in realtà si trova al 239 perché quando è stato scritto il romanzo il 231 come civico ancora non esisteva. A Berlino è passato alla storia il Checkpoint Charlie, una linea di frontiera tra Germania Est e Ovest durante la guerra fredda. Quella linea dopo la caduta del muro di Berlino è stata smantellata e passata al museo ma oggi il Checkpoint Charlie è stato ricostruito nello stesso punto in cui era però è completamente un falso come anche le vedette che ne fanno la guardia. Il Castello di Bran è spesso indicato come castello di Dracula ma l'opera di Bram Stocker si ispira a Vlad l'Impalatore che era un aristocratico che viveva nel vicino Castello di Poenari. E chissà quante altre attrazioni inventate ancora esistono nel mondo che richiamano visitatori da ogni parte del mondo.

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