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Dalla Cina arriva l’Art-Mall e il centro commerciale diventa museo

In Cina per avvicinare il grande pubblico all’Arte la si colloca nei luoghi più frequentati, i centri commerciali: nascono gli Art-Mall.
A cura di Clara Salzano
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Come avvicinare il pubblico di massa all'arte? Collocandola nei luoghi più frequentati: i centri commerciali. A molti, soprattutto in Europa, farà storcere il naso il concetto di esporre le opere d'arte nei ‘non-luoghi' dello shopping, spazi senza anima dove le persone sciamano distratte semmai davanti a grandi installazioni o quadri di arte contemporanea, bambini che corrono urlanti tra grandi opere d'arte, e una folla molto più interessata a comprare l'ultimo capo alla moda piuttosto che a capire la bellezza nell'Arte. Ma c'è chi la ritiene l'unica soluzione possibile per far riscoprire al grande pubblico un settore della Cultura ormai sempre più rivolto ad una élite di persone.

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Recentemente ha inaugurato a Shanghai il K11 Art Mall, il primo esempio rivoluzionario di negozio al dettaglio che è anche museo: un modello ibrido di arte e commercio fondato dal Sig. Adrian Cheng nel 2008. K11 è il primo primo centro commerciale al mondo nato dal focus su tre valori fondamentali- arte, persone e natura – che cerca di rompere lo stampo tradizionale dei centri commerciali in Cina, combinando la terapia al dettaglio con elementi artistici. "Arte: il K11 mostra non solo una collezione permanente di opere di giovani artisti locali, ma anche permette al pubblico di apprezzare diverse opere e le prestazioni artistiche durante lo shopping e il tempo libero attraverso la fornitura di vari spazi multi-dimensionali. Questo può aiutare a migliorare la comunicazione e gli scambi tra artisti locali e il pubblico, coltivare abitudini di apprezzamento dell'arte, e consentire ai giovani artisti di avere più opportunità per mostrare le loro opere, in modo da favorire lo sviluppo dell'arte locale. Persone: il K11 gestisce, riorganizza e integra la cultura, la storia e la geografia delle regioni adiacenti da vari punti di vista in diverse città. Si rivitalizza, rigenera e ricrea l'esperienza umanistica, arte e cultura nelle regioni in modo da creare una nuova area multiculturale di raccoglimento. Natura: vari design e tecnologie verdi sono presi in considerazione nella architettura degli interni del K11 in modo da minimizzare gli impatti negativi sull'ambiente naturale e migliorare la qualità complessiva dei locali pubblici urbani. Progettato con un concetto di giardino, il K11 offre un paesaggio naturale multidimensionale con una varietà di piante locali, tetto verde, inverdimento verticale e agricoltura urbana, e crea una perfetta integrazione tra lo spazio naturale e la cultura locale, in modo che i visitatori si sentano come indulgere in un'oasi urbana e siano ispirati a prendere in considerazione l'intimo rapporto tra l'uomo e la natura".

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Con i suoi 40.000 mq, il K11 Art Mall è un colosso. Composto da sei livelli di negozi, ristoranti e divertimenti, il complesso vanta anche una galleria seminterrata di 3.000 mq di spazi espositivi, una sala lettura e spazi per eventi. La galleria – o Chi Art Space come è ufficialmente intitolata – è forse la manifestazione più evidente del tema generale del centro commerciale K11, riassunta dal motto "Nell'arte arte viviamo… facciamo tutte le nostre promozioni in base all'arte. Questo è ciò che ci rende unici e diversi da altri centri commerciali". Questo impegno per l'arte si estende alla Fondazione K11, una collezione di opere di artisti internazionali, iniziata nel 2009 che è il cardine di ciò che è in mostra a Huaihai Lu, quartiere di Shanghai dove sorge l'innovativo centro.

New World Development, il gruppo dietro K11, ha promesso altri nove art-mall in Cina entro il 2018. Per ora però ci sarà sufficiente capire l'impatto di una tale operazione sul pubblico. Riuscirà davvero l'art-mall a far riavvicinare la massa all'Arte, o è solo l'ultimo tentativo del mondo del marketing di attirare persone con effetti a sorpresa? Lo scopo del K11 sarò quello di offrire un'esperienza radicalmente diversa, più creativa o addirittura un'esperienza di shopping spirituale rispetto a qualsiasi altro centro commerciale. "Quello che mi ha attratto è stato il concetto stesso: quando si guarda alla città, tutto è così materialista ovunque, non solo a Shanghai, i centri commerciali hanno una totale mancanza di anima ", commenta Baris Gencel, art director del k11. " Ma qui abbiamo arte, qualcosa che ci connette con i lati spirituali ed emotivi del cliente, così come anche però cose materiali come marchi, negozi e lusso. C'è una vera e propria energia qui, questo modello porta qualcosa di diverso". Pare dunque si sia avverato quello che in tanti speravano succedesse e cioè che l'arte uscisse dai musei, ma di certo nessuno poteva aspettarsi che sarebbe entrata nei centri commerciali.

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