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In Orbit: vivere in un’enorme ruota per criceti in nome dell’arte

Gli artisti Ward Shelley e Alex Schweder vivranno per 10 giorni “In Orbit”, un’installazione capace di testare la natura delle relazioni umane.
A cura di Clara Salzano
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In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)
In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)

Mangiare, bere, dormire e fare pipì in una gigantesca ruota per criceti: ecco l'installazione e performance artistica, dal titolo "In Orbit", del duo di designer Ward Shelley e Alex Schweder alla galleria Pierogi di Williamsburg fino al 9 marzo 2014.

In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)
In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)

Che cos'è In Orbit?

In Orbit è una ruota di 25 metri in legno, acciaio e mobili. Due unità abitative sono disposte su questa scultura simile ad una ruota per criceti, una all'interno della circonferenza e un'altra all'esterno. Gli artisti potranno attivare questa scultura vivendo su di essa 24 ore al giorno per dieci giorni. Completo di bagni fissi, mini-frigo, sedie e letti, tutti i mobili e le sistemazioni sono fissati lungo la circonferenza della ruota. Per portare ai performers le cose di cui hanno bisogno durante la giornata, Shelley e Schweder devono camminare in tandem per ruotare la scultura gigante. Gli artisti vivranno nella struttura 24/7 dal 28 febbraio al 9 marzo 2014. Da quella data fino al 5 aprile 2014, la struttura rimarrà in mostra nello spazio espositivo come un'installazione.

In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)
In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)

Sulla base dei disegni di Shelley, questa struttura abitabile, inzialmente, era alta quattro piani, ma solo 60 centimetri di larghezza, ottenendo un totale di 19,2 mq abitabili in comune tra i sei occupanti previsti, che si ridussero poi a tre nel corso di una performance di tre settimane. Fisicamente ed emotivamente stimolante per gli artisti, che erano liberi di andarsene in qualsiasi momento, ma non potevano poi rientrare nel palazzo, questo pezzo ha fatto una profonda impressione sul pubblico che osservava andare la loro routine quotidiana nei confini angusti di Flatland. Fu mentre si lavorava su questo pezzo che Schweder approfondì il concetto di ‘architettura performance', termine che descrive ciò che stavano facendo. Il primo di una trilogia di edifici su cui Schweder e Shelley hanno lavorato in tandem, dimostrando come "l'architettura può disegnare confini impliciti e costruire relazioni tra gli esseri umani".

In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)
In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)

Chi sono Ward Shelley e Alex Schweder?

Ward Shelley e Alex Schweder si sono incontrati quando erano borsisti presso l'Accademia Americana di Roma nel 2005. Hanno iniziato a lavorare insieme con altri quattro collaboratori presso il Centro di Scultura nel 2007: nacque Flatlandia, un pezzo che reindirizzava i loro interessi verso gli effetti sociali dell'architettura.

In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)
In Orbit by Alex Schweder and Ward Shelley (Photo by Andrew Burton/Getty Images)

Oggi Shelley risiede a New York, mentre Schweder, laureata in Architettura, vive a Cambridge, in Inghilterra, dove aspetta di ricevere il suo dottorato di ricerca nel 2015. Ma i due artisti continuano a lavorare assieme per esplorare ulteriormente come il costruito ha effetti sugli ambienti in base alla soggettività e all'interrelazione tra le persone. "È su questo tipo d'interdipendenza e di cooperazione tra due persone che si fonda un ambiente, abbastanza estremo, vivibile", ha detto Shelley in un'intervista a Brooklyn Paper.

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