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Case galleggianti per paradisi tropicali

L’architetto Christophe Caranchini ha progettato una serie di case galleggianti per la Repubblica di Kiribati, una piccola nazione di isole e atolli nell’Oceano Pacifico centrale, che è considerato un paradiso tropicale a rischio di scomparire a causa dei cambiamenti climatici. Il progetto Kiribati Floating Houses propone comunità galleggianti prefabbricate come alternativa resiliente.
A cura di Clara Salzano
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L'architetto Christophe Caranchini ha progettato una serie di case galleggianti per la Repubblica di Kiribati, una piccola nazione di isole e atolli nell'Oceano Pacifico centrale, che è considerato un paradiso tropicale a rischio di scomparire a causa dei cambiamenti climatici. Il progetto è stato oggetto del concorso Kiribati Floating Houses, lanciato nell'ottobre 2019 allo scopo di generare idee per una Kiribati resiliente. L'idea dell'architetto francese Caranchini è di creare comunità galleggianti prefabbricate che promuovano la vita in comune off-grid.

La Repubblica di Kiribati è un paradiso tropicale che si ritiene sia a rischio di scomparire a causa dei cambiamenti climatici. Il concorso Kiribati Floating Houses ha sfidato i partecipanti a creare un nuovo modello abitativo che non solo si adatti all'innalzamento del livello dell'oceano, ma che valorizzi anche la cultura e lo stile di vita nativi. Il progetto di Christophe Caranchini si intitola Kiribati 2.0 e comprende una serie di case galleggianti prefabbricate ispirate alla tipologia delle case esistenti a Kiribati. Le varie unità compongono comunità galleggianti disposte in cerchio per promuovere un senso di comunità e per resistere alle forze delle tempeste tropicali. Le case sono realizzate in legno in un laboratorio e poi trasportate in barca a Kiribati. Tutte le unità promuovono la vita in comune off-grid e traggono energia da fonti rinnovabili,  garantendo efficienza energetica e auto-coltura grazie al giardinaggio domestico.

Le case galleggianti di Christophe Caranchini si sviluppano su due piani: il primo livello è occupato dalla zona giorno e dagli spazi di lavoro,  al livello superiore si trovano le camere da letto. la copertura è costituita da un tetto destinato alla coltivazione di ortaggi e alla raccolta di energia rinnovabile tramite turbine eoliche e pannelli solari. Anche l'acqua piovana viene raccolta dal tetto attraverso un impianto di riciclo, mentre un giardino filtrante garantisce il trattamento delle acque reflue prima che vengano scaricate in mare. Il progetto dell'architetto Caranchini non ha tuttavia vinto il primo premio del concorso.

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