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La Fiat 127 compie 50 anni: il segreto di un successo che dura mezzo secolo

La Fiat 127 quest’anno festeggia il suo 50° anniversario e per l’occasione il Museo nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO) rende omaggio alla mitica vettura e al designer che ne concepì la forma, Pio Manzoni, in arte Manzù, con la mostra “Che macchina!” dal titolo della campagna di lancio della prima serie di 127, divenendo di fatto una delle vetture Fiat più amate di sempre.
A cura di Clara Salzano
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"Che macchina!", era lo slogan della campagna pubblicitaria che lanciava la prima serie di Fiat 127 nel 1971 e nessuno si sarebbe mai aspettato che la piccola automobile progettata da Pio Manzoni, in arte Manzù, figlio dell’affermato scultore Giacomo, sarebbe diventata di fatto una delle vetture Fiat più amate di sempre. E quest'anno la Fiat 127 festeggia il suo 50° anniversario. Per l'occasione il Museo nazionale dell'Automobile di Torino (MAUTO) rende omaggio alla mitica vettura e al designer che ne concepì la forma.

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Il Mauto celebra il 50° anniversario della Fiat 127 e rende omaggio a Pio Manzù che la concepì. La mostra "Che Macchina!" espone sei esemplari della mitica vettura, prodotta in più di cinque milioni di unità: due 127 della prima serie, la Rustica, la Sport, la Top e la Panorama oltre a disegni, modelli e progetti del designer che elaborò un’idea di mobilità molto moderna. Curata dal giornalista Giosuè Boetto Cohen e da Giacomo Manzoni, figlio del designer, e realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Manzoni Arte e Design e con il contributo tecnico di Heritage, il dipartimento di Stellantis dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. L'esposione racconta il successo della Fiat 127 che per l'epoca rappresentava una vettura molto moderna, tanto da essere insignita del titolo di “Car of the year” nel 1972, e ancora oggi attuale.

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Fiat 850 City Taxi

La mostra dedicata al 50° anniversario della Fiat 127 espone anche il prototipo del City Taxi ideato da Manzù nel 1968 e fonte di 15 nuovi brevetti registrati da Fiat che in seguito saranno trasferiti su diversi modelli della produzione di serie. Il prototipo Fiat City Taxi su base 850 appartiene alla preziosa collezione storica di Heritage e solitamente esposta nello spazio polifunzionale Heritage HUB a Torino. Si tratta di un originale progetto per il trasporto pubblico cittadino che vanta numerose innovazioni tecnologiche orientate alla sicurezza e alla funzionalità, tanto che può essere definito a pieno titolo una vera e propria “concept car”:  "Il progetto parte dall’utilizzo della meccanica della Fiat 850 e viene caratterizzata dalla presenza di un convertitore di coppia intorno alla frizione idraulica per rendere più semplice la guida in città. Non si tratta di un cambio automatico ma di un sistema che elimina il pedale della frizione e che lascia invariate le quattro marce della 850 Super. La descrizione utilizzata è “trasmissione servoassistita” e la targhetta sul cofano riporta la dicitura “Idroconvert” che nel frattempo ha sostituito la precedente denominazione del lancio.", spiega la mostra, "La colorazione arancione vuole rendere più facilmente riconoscibili i mezzi di trasporto pubblico rispetto agli altri, quando i taxi sfoggiano ancora la livrea verde e nera. Più che per lo sviluppo in altezza, l’850 City Taxi stupisce per le asimmetrie: sul lato sinistro c’è una porta convenzionale utilizzata soltanto dall’autista, mentre sul lato destro i passeggeri entrano in vettura attraverso un’inusuale e innovativa lunga porta scorrevole a comando elettrico. Il divano posteriore ospita tre passeggeri: se, in casi straordinari, fosse necessario ospitarne un quarto per brevi tratti, è presente un sedile supplementare a ribalta posto accanto a quello del conducente. La Fiat City Taxi si caratterizza infatti anche per una plancia avveniristica imbottita con materiale deformabile, che ingloba il quadro strumenti, il tassametro – una condizione innovativa ancora oggi! – e lo schermo di un piccolo televisore. Inoltre, il conducente può dialogare direttamente con la centrale dei taxi attraverso un radiotelefono il cui microfono è integrato nell’aletta parasole". Alcune soluzioni funzionali presenti sulla vettura saranno riprese anche anni dopo sulle vetture Fiat, come il portellone vetrato sulle “hatchback”, o la tasca porta carte ricavata nel tetto, ancora oggi presente sulle vetture monovolume.

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