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La moto che indossa l’armatura di un samurai

Una moto del 1977 viene reinventata dalla società che è stata ispirata dai segmenti sovrapposti trovati nelle prime armature dei samurai. Con l’utilizzo di pannelli a tecnica mista e della stampa 3D la motocicletta si presenta come una due ruote dalle curve lisce e le pieghe affilatissime degne di un valoroso guerriero.
A cura di Clara Salzano
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Sempre più spesso gli amanti delle moto sono soliti personalizzare le proprie due ruote con dettagli originali che possano renderle uniche. Sembra quasi essere diventata una vera e propria moda. Concorsi, raduni e persino programmi tv sulla customizzazione delle moto sono in aumento. Death Machines of London è una società londinese leader nella personalizzazione delle moto che da poco ha svelato la sua ultima special, denominata "Kenzo". L'aspetto futuristico della motocicletta può trarre in inganno sulla sua vera natura perché Kenzo è una Honda Gold Wing del lontano 1977, con un motore 4 cilindri da quasi 1.100 cc, che si ispira alle armature dei samurai. Il particolare design evoca infatti i segmenti sovrapposti trovati nelle prime armature dei samurai e utilizza pannelli a tecnica mista, rifiniti con curve lente e lisce, mentre la griglia dell'inserto è stata resa possibile dalla stampa 3D.

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Il nome della moto di DMoL è un omaggio a Kenzo Tada, il primo giapponese a correre nel TT del 1930, la pericolosa corsa motociclistica Tourist Trophy sull'Isola di Man. Così il design della moto diventa un voluto richiamo alle armature dei Samurai del XVI secolo. Kenzo prende vita dalla trasformazione di un'Honda Gold Wing del 1977 e il team di Death Machines of London si è sorpreso nel constatare l'ottimo stato del motore Honda a 4 cilindri orizzontali contrapposti: "L'unità è stata smontata, ispezionato, ripulita e ricostruita con solo qualche aggiornamento, mentre i carburatori sono stati rivisti per meglio assecondare i terminali Slash Cut di DMoL con finitura in nero satinato.", spiega James Hilton, fondatore e boss di Death Machines of London, "Anche l'impianto elettrico è stato rifatto con un cablaggio ben più snello, realizzato internamente, insieme a una M-Unit di Motogadget".

Una prima versione della "Kenzo" era stata già presentata al Bike Shed Show di Londra nel 2018, ma lo stesso James Hilton aveva ammecso di averla realizzata "in fretta e furia" e risultava essere quasi solo un prodotto di estetica che un veicolo funzionante. Così DMoL ha deciso di creare una nuova versione di Kenzo con un telaio in nero satinato e apportando varie modifiche per migliorare stabilità e maneggevolezza della Honda Gold Wing del 1977. Il risultato è "la moto più estrema che abbiamo mai fatto".

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