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Da beni demaniali a resort di lusso: ecco la nuova vita dei fari d’Italia

Dalla Toscana alla Sicilia, passando per Campania e Calabria, ecco come verranno trasformati gli 11 i fari italiani messi a disposizione dal Demanio.
A cura di Clara Salzano
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È passato già più di un anno da quando l'Agenzia del Demanio ha indetto il bando per l'assegnazione di alcuni fari d'Italia. Al fine di rifunzionalizzarli e valorizzarli, precisamente undici i fari di proprietà del Demanio e della Difesa che sono stati messi a disposizione di privati ad un prezzo simbolico per un periodo che va dai sei a cinquanta anni. Molti fari in Italia, infatti, seppur abitati dai loro custodi fino a poco tempo fa, attualmente vessano in stato di abbandono e degrado in cui solo la lanterna è ancora funzionante e automatizzata. Si è reso così necessario un piano di recupero di alcuni dei fari più importanti della penisola, posti anche in luoghi suggestivi e strategici, allo scopo di riconvertirli in strutture turistico-culturali, punti informativi e ristorativi, come avviene già in molti paesi del mondo. Nove degli undici fari messi a disposizione dal Demanio sono stati già dati in concessione. La maggior parte di queste costruzioni suggestive, poste tutte in zone di grande valore paesaggistico, saranno destinate a finalità turistico-ricettive ma ci sono anche alcuni fari che avranno funzioni di servizio sul territorio. I fari messi a bando verranno dati in concessione dietro il pagamento di un canone annuo ma la proprietà resterà per sempre pubblica.

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Da sud a nord vediamo quale destino avranno i fari d'Italia. La Sicilia è la regione col maggior numero di fari, ben quattro: il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica è stata assegnato per 30 anni alla Sabir Immobiliare Srl che lo trasformerà in una foresteria con finalità di studio, formazione ed intrattenimento; il Faro di Capo Grosso nell’Isola di Levanzo a Favignana sarà trasformato in un resort in cui saranno svolti corsi di cucina, fotografia, vela, pesca e yoga; il Faro di Brucoli ad Augusta diventerà un punto di accoglienza turistica incentrato soprattutto sui temi enogastronomici per i prossimi 50 anni; il Faro di Murro di Porco a Siracusa è stato assegnato ad un giovane imprenditore che qui intende aprire un boutique hotel con 14 suite, ristorante e centro congressi, per i prossimi 50 anni. In Campania il Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia, in uno dei luoghi più suggestivi dell'Isola verde, sarà trasformato in un resort di lusso; mentre il Faro di Capo D’Orso a Maiori è stato assegnato per 25 anni al WWF allo scopo di creare un centro per la valorizzazione del territorio.

Il Faro di San Domino alle Isole Tremiti, in Puglia, come il Faro di Ischia, è stato concesso per 50 anni alla Floatel Lighthouse Hotels Gmbh, una società specializzata nella riconversione di fari in hotel di lusso. In Toscana il Faro Punta del Fenaio sull’Isola del Giglio sarà trasformato in una struttura ricettiva; mentre il Faro di Capel Rosso, sempre nell’Isola del Giglio, diventerà un museo indirizzato alla valorizzazione della memoria del luogo. Restano invece ancora da assegnare il Faro di Capo Rizzuto ad Isola di Capo Rizzuto, in Calabria, e il Faro delle Formiche nell’Isolotto di Formica Grande a Grosseto, in Toscana, ma sono sotto analisi le documentazioni pervenute su possibili progetti da inserire in queste suggestive struttura. Dalla locazione delle strutture sopra citate lo Stato Italiano incasserà 340 mila euro di canoni annui e ricavi complessivi di oltre 7 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento: ben vengano dunque progetti del genere.

Faro di Capo Spartivento, Sardegna
Faro di Capo Spartivento, Sardegna

Caso emblematico di ottima riconversione è quello del Faro di Capo Spartivento, in Sardegna, che, caduto nell’oblio per oltre 30 anni, nel 2006 ha iniziato la sua seconda vita. Costruito nel 1854 dalla Marina Militare Italiana, fu uno dei venti fari reali voluti da Vittorio Emanuele di Savoia, ma con l'arrivo dell'automazione quella grande distribuzione di spazi si rese superflua, da qui l'idea di riconvertire il vecchio faro in qualcosa di nuovo e utile. Il Faro Capo-Spartivento, trasformato oggi in un hotel di lusso è il primo e unico faro in Italia destinato all’accoglienza, premiato dai vertici della Marina Militare Italiana come esempio di recupero di architettura militare, che ogni anno accoglie dalle popstar ai potenti del mondo in quello che è diventato un luogo di charme e punto di riferimento di un turismo di lusso in Sardegna.

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