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Ischia, assegnato il Faro di Punta Imperatore: da bene del Demanio a resort di lusso

Quello di Punta Imperatore a Forio d’Ischia è uno dei fari più importanti e potenti del Mediterraneo che presto diventerà un resort di lusso a strapiombo sul mare concesso per cinquant’anni dallo Stato ad una società tedesca.
A cura di Clara Salzano
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Dal Faro di Punta Imperatore si può godere di uno dei tramonti più belli d'Ischia. Posto sulla collina che guarda alla splendida baia di Citara, quello che è uno dei fari più importanti d'Italia diventerà presto un resort di lusso. Il Faro di Punta Imperatore infatti, insieme ad altri dieci fari d'Italia, era stato proposto in affitto a privati dall'Agenzia del Demanio più di un anno fa e il 21 giugno 2016 è stata assegnata la concessione cinquantennale alla società tedesca Floatel Gmbh, che già ha reso una serie di fari in tutta Europa mete privilegiate di vacanze esclusive.

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Il gruppo tedesco ha battuto la Nestlé, il famoso chef Gualtiero Marchesi, una società cinese e persino un'associazione ischitana. Il progetto vincitore della gara di concessione dell'Agenzia del Demanio vede invece la trasformazione del Faro di Punta Imperatore in un resort di lusso. Attirerà sicuramente numerosi stranieri la caratteristica posizione a picco sul mare del faro, raggiungibile solo attraverso una stretta strada percorribile con una piccola autovettura fino ad un punto per poi continuare a piedi mediante una scalinata molto scoscesa. La Floatel Lighthouse Hotels Gmbh si aggiudicato il maggior punteggio in gara con una proposta progettuale, di cui si avranno maggiori specifiche pubbliche a partire da Luglio, rispettosa della struttura originaria del faro e delle caratteristiche del luogo. Il criterio di valutazione è stato quello dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”.

Sul modello dei “Paradores” in Spagna e delle “Pousadas” in Portogallo, la concessione del Faro di Punta Imperatore si inserisce nel progetto "Valore Paese – DIMORE” che vuole ricreare una rete di strutture ricettivo-culturali sul territorio italiano in edifici di grande valore storico-artistico e in luoghi di pregio ambientale e paesistico, proprio per promuovere l'eccellenza del Bel Paese. Per il Faro di Punta Imperatore, da bando, era prevista una destinazione d'uso a destinazione d‟uso turistica-ricettiva e culturale, ad eccezione degli usi governativi: la lanterna del faro infatti continuerà a funzionare e sarà gestita dal Ministero della Difesa – Marina Militare a cui dovrà essere garantito l'accesso per consentire la manutenzione. "Non sono previsti aumenti di superficie o nuove volumetrie né la modifica della distribuzione degli ambienti interni e dei collegamenti verticali originari" si legge sul sito dell'Agenzia del Demanio: non resta dunque che attendere i primi disegni e i render del progetto della Floatel Lighthouse Hotels Gmbh.

Lobiettivo è dare vita ad un nuovo modello di ricettività, rispettoso del paesaggio e in linea con le identità
territoriali e con la salvaguardia dell‟ecosistema ambientale, che nei contesti prescelti emerge per assoluta
bellezza e massima fragilità, coinvolgendo infatti alcuni dei più straordinari territori costieri tra cui la
Campania.

Anche il Faro di Capo d’Orso, a Maiori, è stato dato in concessione per cinquant'anni: ad aggiudicarsi la gara contro sei sfidanti , è stato il WWF. Il progetto della più grande organizzazione mondiale a difesa dell'habitat naturale intende valorizzare la struttura del faro di Capo d’Orso attraverso attività di educazione, di osservazione e monitoraggio della biodiversità. Il faro di Capo d’Orso sorge infatti su un promontorio a strapiombo sul mare dove ci si arriva solo a piedi attraverso vari gradoni immersi nella macchia mediterranea. Quello che era un bene del demanio, precluso alla visita pubblica, torna così ad essere fruibile a tutti.

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