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La storia della Chiesa rupestre di San Giorgio a Lalibela, in Etiopia

Considerata “l’ottava meraviglia del mondo”, la Chiesa di San Giorgio è l’ultima e la più suggestiva delle delle undici chiese rupestri costruite nell’area rocciosa di Lalibela, in Etiopia. Le chiese di Lalibela sono famose in tutto il mondo perché sono state realizzate dal Re d’Etiopia per ricreare la Gerusalemme terrena e la Gerusalemme celeste.
A cura di Clara Salzano
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Di tutte le chiese di Lalibela, in Etiopia, quella dedicata a San Giorgio è sicuramente la più scenografica e meglio conservata ed è considerata la più bella Denominata la "Casa di San Giorgio", la chiesa si trova in posizione isolata rispetto ai complessi circostanti delle altre chiese rupestri di Lalibela ed la più iconica delle undici chiese rupestri d'Etiopia. La Chiesa di San Giorgio è stata l'ultima, in ordine cronologico, delle chiese che vengono costruite a Lalibela risalenti alla fine del XII o all'inizio del XIII secolo d.C., sotto il regno del re Gebre Mesqel Lalibela, della tarda dinastia Zagwe. Lalibela è un luogo di pellegrinaggio per i membri della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo. La Chiesa di San Giorgio fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO "Chiese scavate nella roccia, Lalibela".

Considerata "l'ottava meraviglia del mondo", la Chiesa di San Giorgio è l'ultima e la più suggestiva delle delle undici chiese rupestri costruite nell'area rocciosa di Lalibela, in Etiopia. Le chiese di Lalibela sono famose in tutto il mondo perché sono state realizzate dal Re d'Etiopia per ricreare la Gerusalemme terrena e la Gerusalemme celeste. La leggenda narra che, terminate le altre chiese, San Giorgio apparve al re Lalibela in sella al suo cavallo bianco e lo rimproverò di averlo dimenticato e di non aver costruito nessuna chiesa in suo nome. Il re Lalibela promise di rimediare a questa dimenticanza e iniziò il lavoro della sua Chiesa, sembra che il santo fosse spesso presente durante la costruzione della sua Bet, o Casa, e le impronte lasciate dagli zoccoli del suo cavallo sono visibili nella roccia madre intorno alla chiesa.

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L'affascinante chiesa monolitica di San Giorgio si trova all'estremità sud-ovest della città di Lalibela, ha la forma di una croce greca ed è l'unica chiesa rupestre a pianta cruciforme, le altre chiese di Lalibela hanno una piazza o piano rettangolare. Costruita scavando dall'alto verso il basso con un unico materiale, il tufo vulcanico, la chiesa è circondata da profonde trincee, con una profondità di scavo di oltre 12 metri, da cui si possono ammirare le decorazioni e le finestre sulle pareti della chiesa. Il punto da cui guardare meglio la chiesa è un piccolo colle su un lato: dall'alto si può vedere il paesaggio circostante, il piano di tufo rosso su cui è scavato l'edificio, la sua pianta cruciforme e anche le tre Croci greche scolpite una dentro l'altra. Per raggiungere la base e l'ingresso della chiesa è necessario attraversare una fossa stretta, lunga circa 50 metri, che termina in un passaggio coperto, che, a sua volta, conduce ad una breve scalinata, che conduce alla radura che circonda l'edificio.

L'intero edificio raggiunge un'altezza di 13 metri. La chiesa poggia su una base rettangolare alta circa un metro e mezzo: salendo i pochi gradini del basamento si accede all'ingresso della chiesa che ha forma cruciforme e soffitto a volte decorato a croce. Lo stato di conservazione della Chiesa di San Giorgio è eccezionale, grazie anche alla durezza della roccia. La chiesa è suddivisa in quattro livelli, delimitati da cornicioni, che ruotano intorno all'edificio, su ogni parete sono presenti finestre ogivali incorniciate da un'elegante decorazione a bassorilievo. Ogni chiesa del complesso di Lalibela ha inoltre il suo santuario, un'area sacra inaccessibile ai fedeli e chiusa da pesanti tendine. La chiesa di San Giorgio custodisce anche numerosi tesori interclusi ai fedeli tra cui una scatola di legno che si dice sia stata scolpita dallo stesso re Lalibela. Tutto attorno alla chiesa si trovano numerose grotte dove sono sepolti antichi pellegrini mummificati, giunti a Lalibela da ogni parte dell'Africa e che giurarono di rimanere per l'eternità vicino alla chiesa di San Giorgio.

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