La street art rivoluziona le periferie di Roma e del Lazio
Otto street artists di fama internazionale per nove opere murali giganti hanno trasformato alcuni luoghi anonimi o degradati delle periferie di Roma e della Regione Lazio in un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della Capitale. I progetto è stato promosso dal festival di Street Art for Rights alla sua prima edizione.
Street Art for Rights è il festival di street art ideato da Peppe Casa e curato da Oriana Rizzuto. Il progetto è alla sua prima edizione, partita dalle periferie di Settecamini e Corviale, dove ha affrontato i temi dell’agenda ONU 2030 con gli street artists Moby Dick, Diamond e SOLO, l’azione di Street Art for Rights, e successivamente estesa nella Regione Lazio, coinvolgendo anche gli artisti Motorefisico Tina Loiodice, Oniro, Marcello Russo e Alessandra Carloni, che hanno realizzato le loro opere a Cassino e a Latina. Le opere realizzate, nove di preciso, hanno come unico comune denominatore i contesti sociali e territoriali unici. Le realtà creative contemporanee, realizzando opere d'arte pubbliche e gratuite, si sono poste l’obiettivo di creare un museo a cielo aperto al di fuori dei percorsi più battuti di Roma e del Lazio.
Il progetto non si è posto solo un obiettivo sociale ma anche sostenibile: tutte le opere di Street Art for Rights sono state prodotte anche con vernici speciali AirLite capaci di assorbire gli agenti inquinanti e trasformarli in sostanze inerti attraverso un processo chimico attivato dalla luce solare. La prima fase del progetto a Roma si è conclusa il 18 marzo, mentre le opere previste a Cassino e Latina, promosse dalla Regione Lazio in collaborazione con i comuni di Cassino e Latina, sono state completate di recente. Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.