Lavorare con creatività, le cinque professioni del futuro tra tradizione e innovazione

L’Italia è leader in Europa nel settore del design, con un aumento dell’occupazione dell’1,5% negli ultimi cinque anni, nonostante la crisi economica. Formarsi in quest’ambito può essere un’ottima idea per tutti i giovani talenti creativi che sperano di trovare un impiego il più remunerativo possibile, seguendo i propri interessi. Ecco, allora, cosa studiare per fare uno dei cinque lavori del futuro, in cui tradizione e innovazione si fondono.
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A cura di Redazione Design
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Creatività, flessibilità e innovazione. Tra i settori più in crescita dell’economia italiana, e in cui questi tre elementi si fondono alla perfezione, c’è quello del design. Dall’arredo alla realtà virtuale, dall’architettura alla grafica e alla comunicazione digitale, sono sempre più numerose le aziende che assumono giovani formati in una di queste aree per essere competitive e confermare un trend che si è andato rafforzando nel corso degli ultimi anni: l’Italia è leader del settore in Europa.

Qualche numero? Come hanno confermato recenti dati del rapporto Design Economy realizzato dalla Fondazione Symbola, il Belpaese ospita circa 29mila aziende per un totale di 48mila addetti, il più numeroso esercito di designer che esista in tutto il Vecchio Continente. E, nonostante la crisi economica degli ultimi anni, dal 2013 ad oggi gli occupati del comparto sono aumentati dell’1,5%. Il segreto di questo successo è anche e soprattutto nell’offerta formativa di qualità, che riesce ad attrarre i migliori talenti.

Tra i centri di formazione italiani d’eccellenza, riconosciuta dal Miur, c’è di certo Quasar Design University di Roma, che da oltre 30 anni prepara le intelligenze creative alle nuove professionalità nel campo del design, della comunicazione e del multimediale. Secondo una ricerca condotta nel 2014, l’82% dei diplomati è riuscito a trovare un impiego nel settore per cui ha studiato entro un anno dal termine dei corsi. Ecco, allora, i cinque lavori del futuro nel settore design, in cui specializzarsi per trovare più facilmente l’impiego dei propri sogni.

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Brand designer

Chi pensa che l’immagine e i simboli siano la forma più immediata di comunicazione non può non voler diventare un Brand Designer. Si tratta di una figura a metà tra i settori grafica, web e marketing, che è diventata sempre più importante per le aziende moderne, in qualunque campo esse operino, dal momento che la comunicazione visiva è un elemento essenziale per la loro competitività e riconoscibilità sul mercato.

Garden Designer

Letteralmente, indica una figura che si dedica alla progettazione, sistemazione e gestione del verde ornamentale con strumenti innovativi. All’estero è una professione affermatissima, ed anche in Italia sta diventando sempre più richiesta. Per specializzarsi in questo settore in continua evoluzione bisogna avere un’ottima preparazione relativa alle materie botaniche, agli elementi di topografia, al disegno tecnico, ma anche ai software di progettazione.

Product Designer

Una strada simile da intraprendere è quella del Product Designer. Esistono diverse definizioni di questa figura professionale: è insieme un ricercatore, un tecnico, un ingegnere, un artigiano, un disegnatore, un sognatore e un creativo, che ha il compito di convertire le proprie idee in sofisticati oggetti di uso quotidiano con la complicità degli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie.

Interaction Designer

In un mondo sempre più digitale, l’Interaction Designer è diventata una figura fondamentale. Il suo obiettivo è quello di progettare il modo in cui le persone si mettono in relazione con i dispositivi tecnologici, dagli smartphone ai robot passando per la realtà aumentata e l’Internet delle Cose, e di studiare come questi influenzano la vita quotidiana di ciascuno. Il tutto avvalendosi dell’apporto di svariate discipline, dall’ingegneria del software all’architettura, dalla psicologia al graphic design.

Web Designer

Il Web Designer si occupa della progettazione dei siti web, che sono diventati il biglietto da visita di imprese, enti pubblici, personaggi dello spettacolo e chi più ne ha più ne metta. Lo fa intercettando e rispondendo alle esigenze di chi quella piattaforma andrà ad utilizzarla, e cioè gli utenti. Deve avere competenze molto ampie, perché ha bisogno di conoscere a fondo le regole della comunicazione, la strategia, lo sviluppo del brand e l’interaction design, oltre al linguaggio dei codici.

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