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Cantine da archistar: ecco le 5 cattedrali del vino più spettacolari al mondo

Da Napa Valley a la Rioja, passando per Langenlois, viaggio alla scoperta delle cantine di vino in giro per il mondo firmate dallo star system dell’architettura internazionale.
A cura di Clara Salzano
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"Ave color vini clari, ave sapor sine pari" (Salute o vino dal chiaro colore, salute o vino dal sapore senza egual) intonava il medievale canto goliardico, ripreso dalle melodie di Juan Ponce alla corte di Ferdinando il Cattolico. Note scherzose, a volte irriverenti, comunque espressione di qualcosa che è storicamente radicato in tutta l’area mediterranea e non solo, dove da sempre il vino, se preso con misura, è espressione di piacere gioioso e persino pozione curativa. E se il piacere e la sana convivialità del vino sono rimasti immutati nei secoli, molto diversi oggi sono i luoghi in cui degustare l’atavica bevanda. Un tempo vi erano le osterie e il termine "cantina" indicava un luogo umido e scuro dove semplicemente custodire il vino di casa, oggi le cantine sono delle vere e proprie cattedrali del vino, luoghi sacri in cui centellinare il ‘nettare degli dei', architetture sgargianti, spesso imponenti, che assumono vita propria, divenendo spazi in cui si manifesta questa nuova sensibilità verso il vino. Si è passati negli ultimi anni dalla piccola cantina tradizionale a quella di grandi dimensioni e logiche produttive più industrializzate, dalla cantina storica a quella moderna pensata come segno architettonico contemporaneo.

Sempre più archistar vengono chiamati a segnare la campagna con queste nuove cattedrali del vino in cui l’ospitalità è pervasa dagli aromi dei mosti. L'Enoturismo in cantine d'autore è infatti uno dei nuovi fenomeni del turismo di nicchia che si sta diffondendo in tutto il mondo, specialmente in Italia e in Spagna. E proprio per dare maggiore visibilità ai pur già ben affermati marchi vinicoli, e per diffonderne in modo ancora più incisivo le intrinseche qualità non solo dei prodotti, ma anche delle aziende, si registra di recente un connubio tra vino e architettura sempre più osmotico che prende le forme di progetti spesso spettacolari, dove tradizione e innovazione si uniscono alla ricerca di un compromesso per un pubblico sempre più esigente che non si accontenta più di valutare ciò che arriva nei calici, ma vuole conoscere come si lavora tra le botti, con quale sensibilità si conducono i vigneti, all'insegna dell'eco-sostenibilità.

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