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La caduta del muro di Berlino

L’eredità del Muro di Berlino in 5 progetti di architettura oltre il confine

Il 9 novembre 2019 ricorrono i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino e per celebrare l’evento ripercorriamo quel tracciato attraverso alcuni progetti di architettura che sono stati realizzati nei luoghi del Muro ad imperitura memoria di quel periodo storico e di un evento che ha cambiato per sempre il mondo.
A cura di Clara Salzano
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A Berlino si celebra il 30° anniversario della Rivoluzione pacifica e della caduta del muro. Fino al 10 novembre 2019 la città sarà animata da eventi, mostre, installazioni, conferenze e concerti in memoria di quel 9 novembre 1989 che ha cambiato per sempre la storia affinché tutti possano imparare, ricordare e discutere. Per celebrare i 30 anni dalla Rivoluzione pacifica e dalla caduta del muro di Berlino ripercorriamo l'importante evento attraverso i progetti di architettura più significativi che sono stati realizzati nei luoghi del Muro di Berlino per imperitura memoria.

Su quella che un tempo era la fascia di confine che separava Germania Est e Germania Ovest, oggi esistono nuove costruzioni, memoriali e installazioni artistiche che rievocano il Muro di Berlino e aiutano a ricordarne la presenza. A distanza di 30 anni da quel 9 novembre 1989 che ha segnato la riunificazione tedesca, ci sono ancora molti dei siti all’interno del muro o nelle sue vicinanze che non hanno una nuova identità storica, sociale e architettonica e sono stati lasciati vuoti. Tuttavia questo importante momento storico che stiamo vivendo, 9 novembre 1989-2019, ci fornisce l'occasione per operare una riflessione sull’evoluzione dell’ex zona di frontiera dalla caduta del Muro.

I progetti di architettura realizzati sul sedime del Muro di Berlino sono tutti particolarmente significativi e di rilievo. Sono vari gli esempi eccellenti di progetti urbani e architetture che affrontano gli aspetti della divisione e dell’integrazione. Alcuni di questi progetti sono stati presentati nell'ambito della mostra “Unbuilding Walls” nel Padiglione della Germania alla 16esima Biennale di Architettura di Venezia del 2018. Altri sono in via di realizzazione. Altri ancora sono nati senza un progetto ma sono frutto della spontaneità creativa del luogo. La molteplicità dei vari approcci, delle tipologie, dei protagonisti ed degli esiti nell’ex striscia di confine può essere evinta attraverso i progetti di seguito individuati:

Il memoriale Berliner Mauer – Bernauer Straße

Il memoriale Berliner Mauer è il monumento realizzato nel 1998 per commemorare la storia della divisione tedesca che sorge nel sito storico di Bernauer Strasse. Il monumento, eretto proprio al centro di Berlino, si estende lungo 1,4 chilometri dall'ex confine. Il memoriale comprende un sezione originale di 60 metri del Muro di Berlino, la Cappella della Conciliazione, il Centro di Documentazione del Muro di Berlino, una finestra del ricordo e un centro visitatori. Il monumento sorge proprio sulla ex striscia del confine di Bernauer Straße all'angolo con Ackerstraße.È stato realizzato per far comprendere a tutti come erano costruiti gli impianti di confine con la torre di sorveglianza che controllava la divisione di Berlino est e Berlino ovest. Il centro visitatori e di documentazione guida i turisti alla scoperta della storia della costruzione del muro nel 1961 fino alla sua distruzione. La Cappella della Conciliazione sorge nel luogo dove c'era la Versöhnungskirche (Chiesa della Riconciliazione) che fu distrutta nel 1985 perché era posta proprio sulla striscia della morte. In memoria di quel sito oggi esiste una struttura leggera ed evocativa fatta da costruzione ovale in argilla compressa con un rivestimento in listelli di legno dove si celebra la liturgia e si commemorano le vittime del Muro.

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Campus Axel-Springer di OMA – tra Kreuzburg e Mitte

Il nuovo Campus Axel-Springer progettato da OMA sorge nel luogo dove un tempo era la "striscia della morte" tra Kreuzburg e Mitte. Il progetto di Rem Koolhaas evoca il tracciato del muro attraverso il vuoto creato all'interno dell'edificio che crea un grande atrio che attraversa in diagonale la costruzione. In questo modo si viene a creare un sistema di piani a terrazze che creano delle quinte scenografiche sul grande spazio vuoto centrale dove le idee possano incontrarsi e comunicare. Il nuovo campus è un ampliamento della sede centrale della casa editrice Axel-Springer a Berlino. Il nuovo edificio comprende ambienti coperti ad ogni piano destinati agli uffici in modo tradizionale. Ogni piano è dotato di una terrazza che affaccia sull'atrio e funge da spazio comune per i dipendenti. il grande atrio a sua volta si apre alla città con ristoranti e spazi espositivi. Quello che era un vuoto nella striscia della morte oggi acquista un valore ancora più simbolico di apertura alla comunità. La sede della Springer aveva avuto già un ruolo significativo durante la Guerra Fredda perché mentre tutte le case editrici spostavano i propri uffici da Berlino, la Springer costruì la sua sede centrale tra il 1959 e il 1965 proprio a ridosso del confine che divideva Berlino est da Berlino ovest. L’edificio, alto 78 metri, durante la Guerra Fredda esponeva nella sua parte più alta manifesti pubblicitari che potevano essere visti da entrambi i lati del muro di Berlino.

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Checkpoint Charlie – tra la Zimmerstraße e l’asse nord-sud della Friedrichstraße

Dopo la Porta di Brandeburgo, la Checkpoint Charlie, tra la Zimmerstraße e l’asse nord-sud della Friedrichstraße, è considerato uno dei simboli della Guerra Fredda. Questo luogo era uno dei principali punti di attraversamento tra il settore americano e quello russo, usato soprattutto da diplomatici. Qui sorgevano torri di sorveglianza e tre file parallele del Muro. Quando iniziò la demolizione del confine a partire dal 9 novembre 1989, si creò un grande vuoto urbano nella zona che comprendeva cinque isolati. Tre di questi isolati sono stati interessati da progetti di recupero della vecchia striscia di confine che hanno visto la realizzazione della Philip-Johnson-Haus e dei progetti di Josef Paul Kleihues e Lauber Wöhr Architects. Gli altri due isolati in prossimità delle torri di controllo ancora oggi non sono state interessate da piani urbanistici rilevanti ed evocano il vuoto di Checkpoint Charlie a memento delle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra fredda. Oggi l'area di Checkpoint Charlie è stata assunta come simbolo e la Città di Berlino ha realizzato qui un'installazione che documenta la storia della Guerra Fredda, un panorama circolare di Yadegar Asisi che mostra come si presentava la zona di Checkpoint Charlie al tempo del Muro, c'è poi un museo privato, varie pannelli didattici che raccontano la storia del luogo, negozi e altre strutture che hanno reso Checkpoint Charlie una delle maggiori attrazioni e siti visitati della città.

East Side Gallery – Mühlenstrasse

A Mühlenstrasse esiste il pezzo più lungo conservato del muro di Berlino, tra Ostbahnhof e Oberbaumbrücke. Dopo la caduta del muro il 9 novembre 1989, vari artisti provenienti da 21 paesi del mondo hanno utilizzato la sezione di muro rimasta in piedi come tela per le proprie opere creando quella che tutti conoscno come la East Side Gallery. Questa porzione di muro di Berlino conservato è diventato una vera e propria galleria d'arte a cielo aperto con disegni di 118 artisti che decorano i 1,3 chilometri dell'ex confine. Oggi la East Side Gallery è un simbolo di gioia per la fine della divisione tedesca, oltre ad essere una delle attrazioni turistiche più popolari di Berlino. L'opera funge anche da memento storico della disumanità di un regime e di una nazione.

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Ciclabile della Cortina di Ferro – dal Mare di Barents al Mar Nero

Subito dopo la caduta del Muro di Berlino, l'Associazione dei Ciclisti Tedesci e il Partito Verde di Berlino hanno chiesto la realizzazione di una pista ciclabile sull'ex confine delle due Germanie. Così quello che era il tracciato del confine occidentale del patto di Varsavia è una pista ciclabile che si estende dal Mare di Barents sul confine Russo-Norvegese sino al Mar Nero su confine Bulgaro-Turco. La pista ciclabile è lunga 10.000 chilometri che attraversano vari parchi nazionali, monumenti città, lungo venti nazioni, quindici dei quali zono paesi dell'Unione Europea. Il progetto simboleggia i secoli di divisione che hanno caratterizzato il nostro continente ma anche tutte quelle lotte e rivoluzioni pacifiche che hanno portato alla fondazione dell'Europa e al superamento di tutte le barriere.

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