“Living Art” tra Italia e Russia: l’opera d’arte abitabile più grande al mondo
Living Art, ovvero arte vivente, è il nome del progetto realizzato dall'architetto Dante Oscar Benini in collaborazione con l'artista materista Mario Arlati e KROST, una delle imprese di costruzione russe più importanti, per trasformare un parco residenziale di grattacieli in costruzione alla periferia di Mosca nel luogo perfetto in cui vivere, lavorare e interagire.
Il complesso di cinque grattacieli supererà i 100 metri di altezza e sorgerà su un'area di 10 ettari in cui verranno realizzati anche un parco d’arte, un polo sportivo, parcheggi interrati, scuole, negozi e spazi dedicati ad eventi. Ad aggiudicarsi la realizzazione del progetto è stato l'architetto milanese Dante Oscar Benini, allievo di Scarpa e Niemeyer, che ha sbaragliato concorrenti come lo studio inglese Hopkins e l'olandese Mecanoo. L'opera verrà ultimata entro il 2016 ma è già sotto osservazione da parte del Guinness dei primati come "opera d'arte abitabile più grande al mondo".
Progettare delle abitazioni di alto livello, su altezze notevoli e a un prezzo contenuto è stato l'obiettivo dell'impresa italo-russa, che, in un periodo in cui l'emergenza casa rischia di costituire un problema sociale grave anche in Italia, fa sicuramente notizia. 600 appartamenti da 49, 80 e 120 metri quadrati che, volendo, si possono anche unire, sono stati realizzati proprio per contribuire a risolvere il problema casa così diffuso oggi in Russia.
Il presidente di Krost di Aleksej Dobashin, a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto, che si è tenuta lunedì 25 novembre a Milano, ha infatti dichiarato: “Lo abbiamo ideato pensando ai giovani e a persone con un budget da 100 mila euro, che potranno crescere lì i loro figli garantendo loro un futuro radioso”.
Ma lo scopo del progetto Living Art è stato anche quello di dare espressione al concetto di lusso per il cittadino comune. "Volevo dare alle persone che abiteranno "Living art" " spiega Dobashin "luoghi di aggregazione che potessero ricreare l'atmosfera dei vecchi cortili, ormai spariti dalle moderne megalopoli, e nel contempo volevo creare qualcosa dove fosse possibile respirare arte italiana; dove aleggiasse lo spirito dell'ingegno europeo, che richiama Vitruvio e le sue idee di utilità, robustezza e bellezza.
Grazie al lavoro di Arlati, utilizzando i colori rosso, nero, giallo, blu e oro, i grattacieli saranno affrescati creando un dipinto "en plein air" che alla fine misurerà oltre 45.000 metri quadri. Va detto poi che l'impresa non è stata affatto facile considerando che l'artista ha dovuto lavorare imbracato a 160 metri di altezza e, seppur la maggior parte del dipinto è stato realizzato a spruzzo, le correzioni e le finiture sono state realizzate a mano. Il complesso residenziale prevede inoltre che ogni residente diventi proprietario di due tableaux dell'artista avanguardista Mario Arlati e, dunque, ogni appartamento avrà una sua precisa identità artistica.