40 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Madrid, ecco il primo ponte pedonale stampato in 3D

Misura 12 metri di lunghezza questo ponte realizzato in Spagna semplicemente utilizzando una stampante 3D: la rivoluzione del mondo delle costruzioni passa da qui.
A cura di Clara Salzano
40 CONDIVISIONI
Immagine

Realizzare un ponte con una stampante sembra un sogno che solo da bambini con i LEGO era possibile. Oggi grazie alla tecnologia 3D siamo in grado di creare un mobile, una casa e persino un grattacielo. Nel parco di Castilla-La Mancha in Alcobendas, a sud di Madrid, in Spagna, è stato inaugurato il primo ponte pedonale stampato in 3D. Misura 12 metri di lunghezza e 1,75 di larghezza e può sostenere tranquillamente il flusso di persone che attraversano il parco madrileno.

Realizzato in micro-cemento armato, il primo ponte pedonale stampato in 3D è un progetto dell'Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna (IAAC), impegnato da tempo in ricerche sulle possibilità delle stampanti 3D e pioniere nelle realizzazioni su larga scala di questo tipo di tecnologia costruttiva. Il ponte di Castilla-La Mancha rappresenta il primo esempio di tecnologia di stampa 3D applicata all'ingegneria civile. Il ponte stampato in 3D dall'IAAC è un'infrastruttura pubblica pensata per integrarsi con il parco: il suo design si ispira alle forme della natura e rispetta la normativa vigente in Spagna per gli spazi pubblici. Fondamentale è stato il contributo di Enrico Dini, soprannominato "l'uomo che stampa case", il quale ha ideatp D-Shape, la prima stampante 3D in grado di compattare la sabbia in strati di roccia solida.

Immagine

Il ponte stampato in 3D è una pietra miliare delle costruzioni, a livello internazionale. La struttura è stata sviluppata attraverso la progettazione parametrica che ha permesso di ottimizzare il consumo di mateiale di evitare gli sprechi. Tutto il materiale di risulta è stato infatti riutilizzato in loco durante la stessa fase di costruzione. "Il design computazionale permette anche di massimizzare le prestazioni strutturali, essendo in grado di smaltire il materiale solo dove è necessario, con totale libertà di forme, mantenendo le porosità grazie all'applicazione di algoritmi generativi e sfidando le tecniche tradizionali di costruzione", spiegano i progettisti dell'IAAC. Il risultato è un ponte che prodotto meno rifiuti e garantisce una maggiore stabilità.

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views