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Milano come New York avrà la High Line e un nuovo Bosco Verticale

Diller Scofidio + Renfro e Stefano Boeri Architetti hanno vinto il concorso internazionale per la progettazione di Pirelli 39 nell’area Porta Nuova Gioia a Milano che si prepara ad una nuova grande trasformazione. Il progetto vedrà il recupero dell’iconico edificio conosciuto come Pirellino, la riqualificazione della struttura a ponte come parco verde sopraelevato simile alla High Line di New York, e la creazione di una nuova torre residenziale vegetale che dialogherà col vicino Bosco Verticale.
A cura di Clara Salzano
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"Il progetto che abbiamo sviluppato insieme a Diller Scofidio + Renfro (DS+R) per l’area di Porta Nuova a Milano riporta in vita un nobile edificio (l’ex Pirellino), propone una torre dove la Botanica si intreccia con l’architettura e inventa con il nuovo Ponte/Serra uno spazio verde aperto a tutta la città. In un periodo così difficile, questo progetto rilancia nel mondo la visione di una Milano che scommette sul futuro e affronta con coraggio le grandi sfide della crisi climatica.", con questo posto su Instagram l'architetto Stefano Boeri annuncia la vittoria, in collaborazione con DS+R, del concorso internazionale di architettura per l’edificio di Via Pirelli 39 indetto da COIMA SGR secondo linee guida condivise con il Comune di Milano.

Il concorso

L’area Porta Nuova Gioia è interessata da una vera e propria rivoluzione urbanistica e architettonica ormai da tempo e il nuovo progetto Pirelli 39, definito da Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti, è collocato proprio al centro del sito che rappresenta una zona strategica per Milano perché posta fra la stazione Centrale, a est, e lo scalo Farini, a ovest, interessato da una prossima trasformazione su progetto di OMA. "Il progetto Pirelli 39 rappresenta una grande opportunità per un nuovo modello di sviluppo ad uso misto e di crescita urbana sostenibile.", ha dichiarato Elizabeth Diller, partner di Diller Scofidio + Renfro che è al primo progetto in Italia, "Il progetto combina il riuso di edifici storici con un nuovo edificio responsabile dal punto di vista ambientale, e una vibrante destinazione culturale ‘vivente’ dedicata all’arte e alla scienza delle piante.”. Al concorso internazionale hanno preso parte 70 raggruppamenti con 359 Studi di architettura provenienti da 15 Paesi del mondo. Il progetto vincitore è quello presentato da Diller Scofidio + Renfro / Stefano Boeri Architetti che ha battuto i finalisti 3XN (Danimarca), David Chipperfield (Inghilterra/Italia), Heatherwick (Inghilterra), Vittorio Grassi (Italia) e Wilmotte (Francia).

Pirelli 39

Il progetto Pirelli 39 di DS+R e Stefano Boeri Architetti prevede innanzitutto il recupero della torre già esistente, conosciuto come Pirellino, che sarà ripensato mantenendone la prevalente destinazione terziaria ma adeguandolo agli attuali standard di uso degli spazi uffici nel segno dell’innovazione e della sostenibilità. Sarà riqualificato l'edificio a ponte su via Melchiorre Gioia, dismesso dal Comune di Milano nel marzo 2015, che oggi è percepito come un ponte di separazione e rappresenta una frattura urbana tra le diverse parti che caratterizzano i quartieri circostanti: il progetto mantiene il segno architettonico di ponte a scavalco sulla strada ma alleggerisce la struttura trasformandola in uno spazio aperto al pubblico per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness, di raccordo con l'adiacente Biblioteca degli Alberi, e creando una sorta di High Line, il parco lineare di New York che ha trasformato una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata in una delle aree verdi più dinamiche della metropoli e del mondo. L'immobile a ponte ospiterà anche una vera e propria serra della biodiversità dove vivere un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra svariate specie vegetali.

Una nuova torre residenziale sarà realizzata di fronte all'iconico Pirellino e dialogherà con il vicino Bosco Verticale grazie a "700 metri quadrati di vegetazione, distribuita sui piani in modo che le fioriture cambino i colori dell’edificio al variare delle stagioni, assorbiranno 14 tonnellate di Co2 e produrranno 9 tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un bosco di 10 mila metri quadrati.", spiegano gli architetti vincitori, "Con 2.770 mq di pannelli fotovoltaici la torre sarà in grado di autoprodurre il 65% del proprio fabbisogno energetico. L’edificio prevede parti strutturali in legno che ne diminuiranno il carbon footprint, tra cui 1.800 metri cubi di legno dei pavimenti che consentiranno di risparmiare fino a 3.600 tonnellate di biossido di carbonio nelle fasi di costruzione".

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