Napoli, la street art nel quartiere dell’Amica Geniale
Il Rione Luzzatti-Ascarelli, quartiere popolare della periferia orientale di Napoli, recentemente alla ribalta per le note vicende del best seller "L'Amica Geniale", sta per diventare il nuovo Rione dei Murales, dopo il successo del Parco dei Murales di Ponticelli. Ieri mattina il famoso street artist internazionale Gomez, classe 1980, ha inaugurato il suo primo murale a Napoli, il primo di una serie per la riqualificazione artistica e rigenerazione sociale del quartiere. La grande opera è visibile da piazza Lo Bianco e dà inizio alla trasformazione del rione in un vero e proprio sito d’attrazione per Napoli e internazionale.
L’opera di Gomez per il Rione Luzzatti si intitola “Nient’altro importa” e raffigura due giovanissime ragazze che si tengono vicine per sostegno reciproco. L'immagine si ispira indubbiamente ai testi de “L’Amica Geniale”, ma Gomez non ha dipinto le giovani protagoniste del romanzo bensì l'artista ha citato la tela “La tempesta” del francese e realista William Adolphe Bouguereau, il grande artista che amava usare soggetti dal popolo per i propri dipinti. Le due bambine di Gomez, allora, sono esistite nella seconda metà dell’Ottocento per Bouguereau, alla metà del Novecento per la Ferrante e forse ancora oggi le si riconosce tra chi gioca realmente nel rione. La firma di Gomez è uno squarcio aperto sull’opera, un passaggio necessario dal bianco e nero al colore, come simbolo di rinascita dell’intero quartiere.
“Nient’altro importa” ha visto la partecipazione dei residenti del Rione Luzzatti, coinvolgendo soprattutto la classe III E dell’Istituto comprensivo "Ruggiero-Bonghi", i primi ad aver suggerito il romanzo di Elena Ferrante al noto street artista Gomez per l'elaborazione della propria opera, prodotta in soli sei giorni. Il progetto "I Colori del Rione" proseguirà nel programma "Rione dei Murales", sulla scia del successo del Parco dei Murales di INWARD, grazie anche al supporto e all'entusiasmo di abitanti, operatori ed esercenti della zona: “Penso che, come già avvenuto per il Parco dei Murales, dove le persone con visite guidate oramai affollano il quartiere – spiega Francesca Brillante, educatrice – anche qui potrà accadere lo stesso. L’interesse mediatico sul quartiere si svilupperebbe. E' anche un segnale forte per i ragazzi che possono imparare ancora di più a credere nei propri sogni. Molti minori pensano di non essere al centro della città: il quartiere può far sentire la sua voce, gridando che siamo degni di essere definiti centro!”.