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Napoli, Studio Fuksas presenta la nuova Stazione Duomo della Metropolitana dell’arte

Dopo diciotto anni di lavori, diversi scavi e scoperte archeologiche, ritardi e rimaneggiamenti, il progetto per la nuova stazione Duomo della metropolitana di Napoli è stato presentato alla città dagli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas. Sarà una delle metropolitane più belle del mondo e vedrà l’inaugurazione nel 2019.
A cura di Clara Salzano
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"Sembrerà di fare una passeggiata nello spazio", così gli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas hanno descritto il viaggio verso il sottosuolo attraverso la Stazione Duomo della metropolitana di Napoli. Sarà una delle stazioni più belle del mondo, insieme a quella di Toledo della Metropolitana dell'arte di Napoli, e si prepara ad essere inaugurata durante il 2019. Il nuovo progetto mostrato in Municipio dallo Studio Fuksas, alla presenza del Sindaco Luigi de Magistris, tiene conto di tutte le nuove scoperte archeologiche fatte in questi anni di cantiere che hanno costretto gli architetti a rivedere il loro disegno originario e hanno ritardato la consegna dell'importante stazione, che collegherà le fermate di "Università" e "Municipio" della metropolitana di Napoli.

La Stazione Duomo fa parte della Linea 1 della Metropolitana di Napoli e si inserisce in una delle zone della città a maggior flusso di cittadini e di turisti, piazza Nicola Amore, storica piazza di Napoli crocevia di Via Duomo e Corso Umberto I. Gli scavi per la stazione hanno riportato alla luce il basamento di un tempio risalente al I sec. d.C nonchè numerosi reperti di straordinario interesse. Il ritrovamento archeologico è un punto fondamentale del progetto per la stazione, tanto che l’intervento mira a far divenire il tempio uno spazio museale unico.

A tutela del tempio è stata ideata una struttura a bolla geodetica con struttura in acciaio e vetro triangolare che consente alla luce naturale di illuminare direttamente il tempio. Il vetro consente una leggibilità e continuità visiva dall’esterno verso l’interno, inoltre conferisce leggerezza al volume posto al centro della piazza. L’inserimento architettonico della copertura vetrata “deforma” l’asse urbano creando un elemento di attenzione sulla piazza e sul tempio. Al primo livello interrato, concettualmente inscritto all’interno dell’ellisse di base della "bolla", c’è il tempio. Il secondo livello interrato della stazione è il piano mezzanino dove l’esperienza percettiva cambia entrando nella parte della stazione legata alla mobilità, al viaggio urbano. Al colore e a texture geometriche è affidato il ritmo del viaggio. Colori, motivi geometrici che si inseguono, superfici specchianti caratterizzano l’accesso alla metro.

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