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Napoli svelata, tra residenze private e luoghi segreti

Oltre i percorsi turistici più battuti, la guida “Napoli insolita e segreta” conduce alla scoperta dei luoghi più nascosti e inusuali della città che saranno una novità da scoprire anche per molti napoletani stessi.
A cura di Clara Salzano
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Sapevate che, in una zona di campagna a nord di Napoli, esiste una comunità napoletana di frati di clausura che vive in vecchi vagoni ferroviari degli anni ‘40/’50 trasformati in celle? O che all'interno di Palazzo Donn'Anna esiste un teatro del Seicento? Siete mai stati invece nel sottosuolo di Palazzo Serra di Cassano? Questi ed altri luoghi sconosciuti ai più, anche agli stessi napoletani, vengono raccontati dalla seconda edizione della guida “Napoli insolita e segreta”, edita da Jonglez, di Valerio Ceva Grimaldi con testi tematici di Maria Franchini e foto di Fernando Pisacane.

La nuova guida “Napoli insolita e segreta” conduce alla scoperta di oltre 300 luoghi, fuori dai percorsi turistici più battuti, e svelati anche a molti dei residenti napoletani. Un viaggio attraverso una Napoli celata, misteriosa e sempre ricca di meraviglie che può continuare a stupire anche chi crede di conoscerla alla perfezione. Napoli è una città ancora piena di segreti, fascino e bellezza, di cui il cinema stesso si sta accorgendo ultimamente come nel film "Napoli velata" di Ozpetek. Ne sono un esempio alcuni antichi Palazzi nobiliari napoletani, interamente affrescati e ricchissimi di decorazioni e specchi, che dall'esterno nessuno immaginerebbe.

Napoli nasconde tanti tesori ancora da scoprire. La seconda edizione di “Napoli insolita e segreta”, con prefazione del Sindaco Luigi de Magistris, dei direttori del Museo Archeologico nazionale Paolo Giulierini e del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger, descrive, con testi e foto, gioielli segreti di Napoli, luoghi celati allo sguardo dei più frettolosi. Come la sequenza di stanze affrescate al primo piano del Palazzo Caracciolo di Avellino, oggi sede della Fondazione Morra. Il palazzo, di fondazione quattrocentesca, ospitava il convento delle monache benedettine di S. Potito, fu poi acquisito da Camillo Caracciolo che lo ampliò secondo i dettami architettonici del Cinquecento. O Palazzo Doria D'Angri, da cui si affacciò Garibaldi nel 1860 per l'Unità d'Italia ma che all'interno nasconde un salone degli specchi degno di una residenza reale. Questi sono solo alcuni dei luoghi illustrati dalla guida di Valerio Ceva Grimaldi che vi invitiamo a scoprire.

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