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Nonostante denunce e condanne, Santiago Calatrava continua a costruire (VIDEO)

In vista della Coppa del Mondo FIFA 2022, il Qatar ha incaricato Calatrava di progettare un ponte che attraverserà la Baia di Doha.
A cura di Clara Salzano
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I cittadini dei diversi luoghi dove Calatrava ha lavorato sono stupefatti per il problemi delle sue opere. I giudici di Venezia, Bilbao, Oviedo e Valencia lo citano in tribunale e gli chiedono i danni. A Oviedo l'archistar è stato condannato a pagare tre milioni e mezzo di euro per il crollo della gradinata del bellissimo palazzo dei congressi. A Venezia la Corte dei Conti italiana gli ha chiesto 3,8 milioni di danni per il Ponte della Costituzione. A Bilbao l'aereoporto di Calatrava sarebbe esposto alle intemperie con disagi gravi in una città piovosa. Tutte architetture sicuramente d'impatto e difficili da pensare e progettare per molti colleghi, ma "difettose" sicuramente. E allora ci si domanda, nonostante tutte queste denunce e i processi, come sia possibile che l'architetto spagnolo continui ad essere invitato a progettare opere pubbliche di rilevanza internazionale?

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È il caso del Doha Sharq Crossing, il nuovo progetto di Santiago Calatrava commissionato dal Qatar in vista della Coppa del Mondo FIFA 2022. Dodici chilometri di connessioni, che comprendono tre ponti che attraverseranno la baia di Doha, collegati da un tunnel sotto la superficie del mare. Oltre a fornire collegamenti tra il nuovo aeroporto internazionale di Hamad, il villaggio culturale di Katara e il quartiere finanziario di West Bay, il sistema incorpora anche le aree vibranti di ricreazione internazionale. Una passerella sopraelevata conduce ad un parco pubblico con vista panoramica sul porto.

Courtesy of Santiago Calatrava
Courtesy of Santiago Calatrava

Insieme col modificare drasticamente lo skyline della baia di Doha, lo Sharq Crossing sarà in grado di gestire 6.000 veicoli all'ora. I tre ponti vanno in lunghezza da 600 e 1310 metri, e sono progettati per ospitare fino a 2.000 veicoli l'ora per corsia, sono affiancati da una serie di gallerie sottomarine per gestire e dirigere il flusso del traffico attraverso la baia. I tunnel, che saranno off-limits per i veicoli che trasportano merci pesanti, comprenderanno autostrade a tre corsie in ciascuna direzione. Ma il progetto è stato progettato per ospitare più del solo traffico veicolare. Il doppio ponte incorporerà anche un parco divertimenti che può essere accessibile da una passerella sopraelevata. Esso comprenderà un pubblico parco ricreativo, nonché strutture di accoglienza che si connettono al quartiere centrale degli affari e offrono una magnifica vista della città.

Courtesy of Santiago Calatrava
Courtesy of Santiago Calatrava

Nel 2004, Doha aveva meno di 350.000 abitanti, ma ora ha 1.000.000 di abitanti, costituendo quasi la metà dell'intera popolazione dello stato. E tale cifra è destinata a continuare ad aumentare altrettanto velocemente. Ed è ovvio che nuove infrastrutture siano necessarie per le città in rapida crescita. Da qui la decisione di chiamare Santiago Calatrava per costruire dei ponti sulla baia. Ma a noi pare che la scelta del progettista sia stata dettata più per fare del Qatar una vetrina internazionale, come ultimamente spesso accade, e come testimonia anche la dichiarazione del presidente del Ashghal: "Sharq Crossing è un capolavoro di ingegneria del design. Sarà immediatamente riconoscibile in tutto il mondo e sarà un emblema per il Qatar". Ci possiamo solo augurare, dunque, che quest'opera non manifesti futuri problemi per la comunità del Qatar. Nell'attesa, ci si domanda: quando si darà più spazio ad una nuova generazione di architetti semmai più coscienziosa e responsabile?

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