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Nørrebro dove arte e architettura riescono a superare le diversità

Sobborgo di Copenahagen, quartiere multietinico e difficile che rinasce grazie ad un progetto partecipato e colorato.
A cura di Valentina Pepe
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Norrebro è una zona vibrante e artistica di Copenhagen, a pochi minuti dal centro. Oltre a essere un quartiere sempre più giovane e attraente in materia di caffetterie e negozi, è anche una delle aree più multietniche di Copenhagen dove il mix di danesi e immigrati è notevole. Bar alla moda e negozi di design trendy fiancheggiano bar e “kebabbari” economici. Qui la gente è cool e casual. Norrebro si sviluppa intorno a Norrebrogade, la via principale piena di biciclette. Ma quello che colpisce davvero di questo originale quartiere è l’architettura paesaggistica che è stata utilizzata come mezzo per integrare comunità multietniche.

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Questo l’obiettivo degli architetti Topotek1 e BIG, che lo scorso anno con gli artisti visivi Superflex, hanno progettato il parco urbano Superkilen proprio nel quartiere Nørrebro di Copenhagen. Un quartiere considerato difficile, spesso teatro di scontri violenti, che ora ha la chance di venire a contatto e convivere pacificamente grazie a questo grande parco suddiviso in tre zone: la Piazza Rossa, bellissima e moderna, teatro della vita urbana del quartiere grazie alla presenza di caffè e zone per lo sport e la musica; il Mercato Nero, classica piazza con fontane e panchine; il Parco Verde, per il passeggio e i picnic. Peculiarità del parco urbano: gli oggetti che lo popolano. I progettisti hanno infatti chiesto direttamente alla popolazione locale, suddivisa in più di 50 etnie differenti, di suggerire oggetti, stili ed elementi artistici utili all’arredo urbano che avrebbero voluto vedere in modo tale che ciascuna etnia fosse rappresentata. L’operazione ha avuto molto successo: la popolazione locale ha partecipato con entusiasmo ed interesse e sono stati installati elementi provenienti direttamente dal Giappone, dall’Argentina, dalla Finlandia, dal Brasile, dalla Giamaica (solo per citarne alcuni) per quella che è senza dubbio la piazza più internazionale del mondo.

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