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Parigi, vivere in 8 metri quadri ma con tutti i comfort

Piccolo ma bello: ecco l’appartamento più esiguo di Parigi realizzato all’interno di una camera di 8 m² senza rinunciare però a tutte le comodità di una vera abitazione.
A cura di Clara Salzano
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Per chi è stato o ha vissuto a Parigi sa bene che gli alloggi della capitale francese hanno tutti in comune qualcosa: le piccole dimensioni e i prezzi alti. Tipica in città è la "chambre de bonne", che in italiano si può tradurre come "la camera della domestica (tuttofare)", un piccolissimo monolocale ricavato all'ultimo piano o nel sottotetto dei palazzi haussmaniani costruiti nel XIX secolo. Queste camere, come suggerisce il nome, venivano realizzate per le domestiche di servizio stabile presso le famiglie borghesi del palazzo, chiamate "bonne à tout faire". Arredati con elementi essenziali, privi di servizi igienici minimi (perchè condivisi con le altre abitazioni sul pianerottolo), salvo talvolta un lavello, questi monolocali variavano dai 6 ai 12 metri quadrati e vi si accedeva solo tramite una scala, spesso separata dalla scala ‘nobile', e quando esisteva l'ascensore nel palazzo questo difficilmente arrivava al piano della camera, o per ragioni tecniche o per motivi sociali.

Oggi molte "chambre de bonne" sono scomparse, dopo un decreto del 2002 che ha stabilito la superficie minima di un'abitazione a 9 m2 ed una altezza minima di 2.2 metri di soffitto purché servita da acqua corrente, e i locali rimanenti costituiscono l'alloggio ideale per studenti o "pied-à-terre", o abitazioni temporanee, per il loro costo molto economico rispetto al proibitivo mercato immobiliare di Parigi. Così, due giovani architetti residenti a Parigi, i KyToKo Studio, hanno deciso di rinnovare una chambre de bonne trasformandola in una casa piccola ma con tutti i confort di una vera abitazione.

Malgrado la ridotta dimensione di 8 metri quadrati, i clienti richiedevano che la stanza fosse totalmente funzionale in modo da poterci dormire, cucinare, mangiare, lavorare e lavarsi: il piccolo spazio "doveva garantire l'autonomia del futuro occupante". Attraverso un gioco di mobili a parete, cassettoni e mensole a ribalta, è stato possibile contenere una moltitudine di funzioni in uno spazio davvero ristretto. Un letto, un tavolo, una cucina, un bagno e una scala, tutto è all'interno di un'unica camera da 8 metri quadrati: quando si dice che "nella botte piccola c'è il vino buono".

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