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È morto Paulo Mendes da Rocha, l’ultimo grande nome dell’architettura brasiliana nel mondo

Addio a Paulo Mendes da Rocha, era considerato il più grande architetto vivente del Brasile. È morto all’età di 92 anni a San Paolo. Nella sua lunga carriera ha realizzato molti progetti e vinto numerosi premi prestigiosi come il Pritzker Prize nel 2006, considerato il “Nobel” per l’architettura, che ha riconosciuto la sua “profonda comprensione dello spazio e della scala con la grande varietà di edifici che ha progettato”.
A cura di Clara Salzano
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L'architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha, vincitore del Premio Pritzker nel 2006, è morto domenica 23 maggio 2021 all'età di 92 anni a San Paolo. Era considerato l'ultimo grande nome dell'architettura brasiliana. Soffriva di cancro ai polmoni. A dare il triste annuncio della sua morte è stata la figlia Joana Mendes da Rocha con un post su Instagram: "Ci mancherà moltissimo. Sono contenta di avergli fatto un bellissimo tributo"; mentre il figlio Pedro ha scritto: "Dopo tanto progettare edifici in cemento e acciaio, mio padre è andato a disegnare galassie con le stelle”.

Addio a Paulo Mendes da Rocha, l'ultimo grande architetto vivente del Brasile e uno degli architetti più apprezzati nel mondo. Nella sua lunga carriera ha realizzato molti progetti e vinto numerosi premi come il Pritzker Prize nel 2006, considerato il "Nobel" per l'architettura, che ha riconosciuto la sua "profonda comprensione dello spazio e della scala con la grande varietà di edifici che ha progettato". Mendes da Rocha è stato il secondo brasiliano a ricevere il prestigioso premio, dopo Oscar Niemeyer (1988), creatore di Brasilia, di importanti e iconici edifici nel mondo, e considerato uno dei padri dell'architettura moderna. Paulo Mendes da Rocha è nato nella città di Vitoria, nello stato nord-orientale dell'Espírito Santo, in Brasile, nel 1928; si è formato alla Mackenzie University School of Architecture and Urbanism e ha iniziato la sua carriera negli anni '50. Leader della scuola paulista brutalista e modernista del Brasile, che enfatizzava linee geometriche, masse ingombranti e finiture ruvide, faceva parte del movimento che allora era considerato l'avanguardia a San Paolo.

Paulo Mendes da Rocha descriveva l'architettura come “… la trasformazione della natura, una fusione totale di scienza, arte e tecnologia in una sublime dichiarazione di dignità umana e intelligenza, con le strutture che costruiamo per noi stessi. …". Tra le opere più note di Paulo Mendes da Rocha ricordiamo il Gymnasium del Paulistano Athletics Club, la sua prima opera, il Museo brasiliano di scultura o il Padiglione ufficiale brasiliano dell'Expo 1970, a Osaka, demolito al termine della manifestazione, il centro culturale della Federazione delle industrie di San Paolo (FIESP), situato nella centrale Avenida Paulista, o l'emblematico negozio di mobili Forma a San Paolo, considerato un'icona del suo rapporto con l'architettura. In Europa è ricordato per la sede ultramoderna del Museo Nazionale delle Carrozze a Lisbona, inaugurato nel 2015. L'Arch. Carlo Gandolfi, suo allievo, che all'architetto brasiliano ha dedicato diversi libri, lo saluta così: "Addio Paulo Mendes da Rocha, maestro, amico. Sarai per sempre un faro e un esempio. Eri il migliore di tutti, ci hai insegnato la resistenza, la generosità.".

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