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Piazza Navona a Roma: la strana storia dietro la Fontana dei Quattro Fiumi

Piazza Navona è una delle piazze monumentali più importanti di Roma ma (probabilmente) in pochi conoscono i retroscena che hanno condotto al suo attuale aspetto e alla costruzione dei suoi principali monumenti.
A cura di Clara Salzano
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Piazza Navona, soprattutto a Natale con il tradizionale mercatino, è uno dei luoghi più visitati di Roma. La piazza è senza dubbio la piazza barocca più bella di Roma. Sorta sul sedime dell'antico stadio di Domiziano costruito nell'85 d.C., di cui conserva l'orografia allungata, la piazza è stata teatro dell'opera di alcune delle figure più di spicco dell'arte e dell'architettura barocca e italiana nella storia. Proprio dal barocco Roma riceve infatti l'immagine più caratteristica del suo centro storico. E il Barocco romano può essere sintetizzato dalla "rivalità" tra i due principali architetti e artisti dell’epoca: Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) e Francesco Borromini (1599-1667). Quasi coetanei, i due grandi nomi dell'arte del Seicento italiano a Roma lavorarono insieme a San Pietro, per il Baldacchino, e a Palazzo Barberini, già manifestando differenze caratteriali notevoli. Ma è per il progetto di Piazza Navona, costruita in stile monumentale su richiesta di Papa Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj), che si palesò più concretamente la "competizione" tra il Bernini e il Borromini.

La Piazza

Piazza Navona trae il suo nome da "agone", che divenne "in agone", "innagone", "navone" e quindi "Navona", dalle gare degli atleti (agones) che qui si svolgevano all'epoca di Domiziano. Lo stadio romano sorgeva ad un livello di sei metri più in basso rispetto all'attuale piazza e aveva la stessa forma allungata di circa 275 metri in lunghezza per 106 di larghezza. Lo stadio di Domiziano era di tali dimensioni da poter accogliere als uo interno fino a 30.000 spettatori. La vita vera e propria di piazza iniziò a svolgersi intorno al XV secolo quando qui fu trasferito il mercato cittadino. A Piazza Navona si svolgevano anche feste e processioni e Gregorio XIII Boncompagni (1572-85) fece collocare due fontane e un abbeveratoio. Solo nel corso del Seicento Piazza Navona ottenne una configurazione unitaria e monumentale grazie all'intervento di alcuni degli artisti più noti dell'epoca, su volere di Papa Innocenzo X.

I monumenti

Emblema di Piazza Navona sono la fontana dei Quattro Fiumi e la Chiesa di Sant'Agnese in Agone, rispettivamente opere del Bernini e del Borromini. Innocenzo X voleva che la piazza celebrasse il casato dei Pamphili e la gara per l'attribuzione delle varie commesse di risistemazione dello spazio vide la partecipazioni dei più grandi architetti dell'epoca. Il Papa aveva incaricato Borromini di progettare la nuova conduttura che doveva portare a 180 once dell’acqua Vergine a Piazza Navona. Al Bernini fu commissionato di progettare la fontana dei Quattro Fiumi, posta al centro dell'importante piazza. Secondo alcune fonti, l'incarico al Bernini fu veicolato dal volere di Donna Olimpia Maidalchini (influente cognata di papa Innocenzo X) che aveva ricevuto dall'artista una statua di argento in miniatura della fontana dei Quattro Fiumi.

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La fontana dei Quattro Fiumi, in difformità ai canoni architettonici dell'epoca, è costruita secondo un orientamento rivolto alle quattro grandi direzioni intermedie, nord-ovest, nord-est, sud-ovest, sud-est e non secondo i quattro punti cardinali. La magnifica opera del Bernini simboleggia i quattro continenti, le quattro parti del mondo conosciuto, con ciascun fiume della composizione che scorre in una terra diversa: il Rio della Plata in America, il Nilo in Africa, il Danubio in Europa e il Gange in Asia. La fontana dei Quattro Fiumi, simile ad una scogliera di travertino con le statue dei fiumi che raggiungono i 5 metri di altezza, è dunque la rappresentazione del mondo intero e dell'universalità della Chiesa. Tutta la fontana è inoltre costruita all'obelisco Agonale, di granito e alto 16,54 metri, che fu collocato al centro di Piazza Navona su volere di Innocenzo X, trasportandolo dalla sua collocazione originaria, il Circo di Massenzio sulla via Appia antica.

La Chiesa di Sant'Agnese in Agone, eretta di fronte alla Fontana dei Quattro Fiumi di Piazza Navona, sorge nel luogo dove, secondo la tradizione, nel 304 d.C la giovane Agnese fu esposta alla gogna, colpevole di essersi sottratta alle lusinghe del figlio del prefetto di Roma. La costruzione fu iniziata, su commissione di Papa Innocenzo X, da Girolamo e Carlo Rainaldi nel 1652 sotto Innocenzo X ma fu ultimata da Francesco Borromini che stravolse il progetto originario: caratteristica del Chiesa barocca è la sua facciata concava, con ordine unico di pilastri e colonne, sormontata da un’alta cupola. Ai lati opposti della cupola Borromini p i campanili gemelli, su disegno di Borromini, furono realizzati da Antonio del
Grande e Giovanni Maria Baratta. L’interno, splendente di ori e marmi, conserva la pianta a croce
greca, col braccio trasversale più lungo di quello longitudinale, e le nicchie sulla crociera

La rivalità Bernini-Borromini

Una tradizione popolare ricama sulla storica competizione e rivalità tra Borromini e Bernini. I due architetti, molto diversi per origini e carattere, più volte si erano trovati a collaborare agli inizi della carriera di Borromini, quando Bernini, seppur coetaneo, era già molto conosciuto. La collaborazione iniziale ben presto si trasformò in una sfida a colpi di commissioni ecclesiastiche e private. Bernini, durante il periodo di sistemazione di Piazza Navona non godeva molto del favore di Papa Innocenzo X e pare che il suo incarico per la Fontana dei Quattro Fiumi fosse stato deciso solo per l'intercessione di Donna Olimpia Maidalchini, cognata del Papa; mentre il Borromini era stato scelto dallo stesso Innocenzo X per il progetto della nuova conduttura della Piazza. Secondo la leggenda Bernini realizzò alcune sculture della Fontana dei Quattro Fiumi come segnali contro la vicina Chiesa di Sant'Agnese in Agone: il Rio della Plata è stato scolpito con la mano sollevata come gesto di protezione dal possibile crollo della Chiesa del Borromini, e il Nilo ha il capo velato per evitare di vedere "l'orrenda" chiesa vicina.

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Di contro Borromini, per rispondere alle provocazioni del Bernini, secondo il racconto popolare, realizzò la statua di Sant’Agnese, alla base del campanile di destra, con la mano al petto, per rassicurare i passanti sull'impossibilità di crolli, ed il viso girato di lato, in segno di disprezzo per la Fontana dei Quattro Fiumi. La storia dietro i due principali monumenti di Piazza Navona non è storicamente provata. Che ci fosse una certa competizione tra Bernini e Borromini è stato più volte documentato, ma Bernini completò la Fontana tra il 1648 ed il 1651, prima che venissero cominciati i lavori per la Chiesa di Sant'Agnese in Agone nel 1652. Bernini non avrebbe mai potuto quindi completare le sculture dei fiumi a lavori della Chiesa di Sant'Agnese in Agone ancora in corso. L'aspetto delle statue dei fiumi è simbolico rispetto alle origini e la storia dei luoghi: il Nilo, ad esempio, ha il volto coperto in riferimento all'oscurità delle sue sorgenti, rimaste ignote fino alla fine del XIX secolo. Entrambi i monumenti di Piazza Navona rappresentano però la perfetta fusione di architettura e scultura, espressione del movimento ed emblema del Barocco a Roma.

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