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Plastic Bags e la personale dedicata a Pascale Marthine Tayou

Fino al 7 aprile è possibile visitare l’esposizione delle opere del giovane artista camerunese, caratterizzate da un incessante nomadismo non solo fisico.
A cura di Valentina Pepe
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Plastic Bags è la grande installazione alta quasi dieci metri dell’artista africano Pascale Marthine Tayou composta interamente da sacchetti di plastica che evocano, nella loro multicolore semplicità, le tante storie del nostro quotidiano. Oggetti d’uso comune, utili quanto insidiosi, i sacchetti sono diventati simbolo della crescente globalizzazione e del consumismo imperante, ma anche del nomadismo che sempre più caratterizza la società odierna, tema centrale nella ricerca dell’artista fin dagli esordi. L’esposizione dell’opera anticipava la mostra personale di Tayou al MACRO.

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Il titolo della mostra è Secret Garden, mostra dell’artista camerunense Pascale Marthine Tayou, tra i più significativi della scena artistica contemporanea. La sua poetica – così come il nome declinato al femminile – è deliberatamente eterogenea, priva di schemi predeterminati; ne scaturiscono opere che sono esito di un processo artistico sospeso tra il racconto eccentrico del quotidiano e la necessità di mescolare culture, situazioni, peculiarità umane e geografie. Per la sua personale al MACRO l’artista ha operato in stretta connessione con gli spazi espositivi dedicandosi, come suggerisce il titolo, alla magia dei luoghi e al fascino della luce e delle forme architettoniche del Museo, sfruttando l’altezza e la singolare estensione della Sala Enel.

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Denominatore comune delle sue opere è l’idea di viaggio, non solo fisico ma anche mentale, che si manifesta come un incessante nomadismo geografico e culturale anche nella scelta di materiali (scarti e detriti urbani o oggetti quotidiani provenienti spesso dal luogo in cui si trova a lavorare). Due opere hanno anticipato questa grande mostra: Plastic Bags, una monumentale installazione di oltre 10 metri d’altezza esposta nella Hall del museo da marzo 2012 e l’opera site-specific Crazy Wall. The Red Line realizzata per la mostra NEON. La materia luminosa dell’arte. Entrambe le opere fanno parte della mostra, assieme alle installazioni The Magic Calabash, composta da un’enorme quantità di zucche sospese, e Black Diamonds, in cui strutture in ferro dalla forma di diamante scendono dall’alto; completano l’esposizione opere più recenti create per il Musée d'Aquitaine di Bordeaux.

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