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Riapre la Tate Britain di Londra dopo un restyling da 45.000.000 sterline

La Tate Britain presenterà il 23 novembre i risultati della recente ristrutturazione degli spazi più antichi della Galleria a costo zero per i contribuenti.
A cura di Clara Salzano
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Nel 1897, la Tate Britain aprì a Millbank, Londra, sul sito di una ex prigione, da dove i detenuti venivano trasferiti, attraverso il Tamigi, in Australia. Londra da allora è molto cambiata e la Tate è diventata uno dei musei più famosi al mondo con oltre 21 milioni di visitatori l'anno. Ma la Galleria portava ormai i segni della sua storia di 116 anni, di sviluppo architettonico, alluvioni, bombardamenti della seconda guerra mondiale e interior designer troppo zelanti. Così il 23 novembre 2013, la costruzione originale della Tate riaprirà al pubblico dopo un restyling finanziato per il 95% da privati.

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La ristrutturazione ha interessato la parte più antica del complesso Tate, quella rivolta sul Tamigi costruita dall'architetto Sidney Smith nel 1893, che poteva suggerire molte opportunità di innovazione architettonica. Necessitavano adeguamenti strutturali alla normativa sui portatori di handicap e ampliamenti della zona d'ingresso che si presentava come uno spazio insufficiente ad accogliere il gran flusso di visitatori. Eppure, sotto la direzione dello studio londinese Caruso St John, il progetto che è emerso è qualcosa di molto più audace di un puro esercizio di conservazione e ristrutturazione.

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Il fulcro del restyling costato 45milioni di sterline è una scenografica grande scala a chiocciola centrale. Ora la luce si riversa giù dal nuovo secondo piano, attraverso una cupola che copriva uno spazio chiuso al pubblico dal 1920, e grazie alla nuova spettacolare scala a chiocciola che fora il pavimento della rotonda creando un collegamento diretto con il livello inferiore.

Il bar, un tempo luogo angusto, è stato trasformato in uno spazio di luce e arioso, oggi sede della più sottile delle nuove opere incorporate nella costruzione: un disegno a grafite di Alan Johnson che intensifica l'ombra degli archi del soffitto. Nuovi spazi si sono infine aggiunti al complesso: diversi learning studios con ingresso dedicato e la nuova Archive Gallery, in cui sofisticati schermi permettono l'accesso diretto a una parte del materiale di archivio della Tate.

Peter St John ha dichiarato che i cambiamenti alla Tate sono stati "radicali", ma in realtà non è così: i nuovi interventi sono architettonicamente logici e sottili. La sintesi tra l'antica e moderna organizzazione spaziale è tutta basata sulla tavolozza di materiali specificati da Sidney Smith, quando realizzò l'edificio. Non vi è alcun senso stridente di vecchio e nuovo. La nuova Tate riafferma e rafforza l'originale splendore del museo e la logica delle gallerie interne. ci si augura che possa essere anche un modo più chiaro e più piacevole per i visitatori di sperimentare l'arte britannica.

(Photo Courtesy Caruso St John and Tate (c) Hélène Binet)

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