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Tra sacro e profano: ecco le reliquie più strane mai viste prima

Dal pene di Napoleone al capello di Maradona passando per il dito medio di Galileo, non immaginerete mai quante reliquie assurde si possono trovare in giro per il mondo.
A cura di Clara Salzano
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Generalmente col termine reliquia si indica tutto ciò che è appartenuto in vita ad un importante personaggio religioso deceduto, dai resti corporali agli oggetti, che vengono conservati in luoghi sacri. Ma lo stesso termine nel tempo si è esteso anche a prodotti di altre figure importanti come re, imperatori, personaggi mitici, ect, che definiamo reliquie profane. E in giro per il mondo ce ne sono davvero di assurde: alcune sono custodite nei musei, altri sono il tesoro di qualche feticista, di altre ancora ne esiste solo il mito.

Il capello miracoloso di Maradona
Il capello miracoloso di Maradona


Il cranio di Mozart, il cervello di Mussolini, il pene di Napoleone o il dito di Galileo,
sono alcuni esempi di quelle che si definiscono "reliquie profane", pezzi anatomici o oggetti di personaggi celebri come controparte laica di tante reliquie sacre. Così scopriamo che in un bar di Napoli, sotto una teca incorniciata e con tanto di pergamena, è conservato e custodito gelosamente Il capello "miracoloso" di Maradona. L'episodio del ritrovamento del capello di Maradona e del suo essere miracoloso, è raccontato, insieme ad altri, nel libro " Ossa, cervelli, mummie e capelli" di Antonio Castronuovo, edito da Quodlibet:

Nel 1987, su un volo Alitalia, un tifoso napoletano prelevò dalla poltroncina un capello di Diego Armando Maradona e lo espose in una piccola edicola «sacra», fuori dal mitico bar Nilo, nel cuore della città: il Napoli quell'anno vinse lo scudetto e da allora l'altarino è diventato luogo di culto calcistico.

Nel 2009 su e-Bay furono messi all'asta il sangue e il cervello del Duce. L'annuncio mosse la nipote di Mussolini con una denuncia e e-Bay fece rimuovere immediatamente l'annuncio, anche perché in Italia è vietato rivendere organi umani. Il prezzo d'asta partiva da 15000 euro ma ancora non si è scoperto chi sia stato l'artefice dell'annuncio e né se veramente esistano reliquie trafugate del Duce. Di certo nell'aprile del 1946 un gruppo che si definiva "Squadre d'azione Mussolinì", guidati da Domenico Leccisi, rubarono la salma di Benito Mussolini dal Cimitero di Musocco, per poi restituirlo alla famiglia, nel 1956, per cui qualche pezzo anatomico può essere stato trafugato in quel lasso di tempo incustodito. E anche l'autopsia del corpo di Mussolini può essere stata un'altra occasione per trafugare reliquie del Duca perché da testimonianze certe fu eseguita alla presenza di troppe persone per esserci stato un reale controllo.

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Durante invece la riesumazione di Galileo Galilei, nel 1737, al corpo del brillante scienziato fu strappato un dito della mano destra, il medio, che oggi è esposto al Museo della scienza di Firenze. È bizzarro che sia proprio il dito medio ad essergli stato strappato, quasi come a voler vendicare Galileo contro chi non gli diede ragione. Il medico che eseguì l'autopsia sul corpo di Napoleone pare che trafugò il suo pene, tra i 5 e i 6 centimetri di lunghezza, che visse una serie di vicissitudini prima di arrivare nelle mani di un urologo americano, feticista, che lo acquistò. Al Beethoven Center di San Josè in California è conservata la famosa ciocca di capelli di Beethoven che gli fu presa da Ferdinand Hiller il 27 marzo 1827. A Barcellona, nel Museo de Vestigios Insolitos, sono invece conservate le unghie di Che Guevara, i peli pubici di John Lennon e un calcolo renale di Albert Einstein, per la gioia dei feticisti più esigenti.

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