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Sanremo 2014: la scenografia è un omaggio alla classicità italiana

Al 64° Festival di Sanremo torna la scala centrale ma sono lontani i fasti dei palcoscenici disegnati da Gaetano Castelli.
A cura di Clara Salzano
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Nessuna forma avveniristica o macchina scenica spettacolare e dall'aspetto aerospaziale, la scenografia della 64esima edizione del Festival di Sanremo è un ritorno al passato, un inno alla classicità e all'eleganza degli antichi teatri lirici italiani rielaborata in chiave moderna. Sul palcoscenico della più famosa karmesse canora italiana un palazzo del ‘700, omaggio ideale a "La Grande Bellezza" di Sorrentino: "La grande bellezza per noi italiani è una necessità, significa dare importanza a ciò che siamo", ha spiegato Fazio.

Bozzetto per il Festival di Sanremo pubblicato in anteprima dal Secolo XIX
Bozzetto per il Festival di Sanremo pubblicato in anteprima dal Secolo XIX

La nuova scenografia, disegnata dall'artista Emanuela Trixie Zitkowsky, è una metafora del nostro Paese: un palazzo antico "solo apparentemente abbandonato, nel quale ancora abitano armonia, eleganza e ricordi di fasti lontani". Un palcoscenico ideato come una quinta teatrale, quasi leonardiana, più ampio e profondo degli anni passati (spazio concesso alla scena sottraendo alcune file di poltrone alla platea), come già svelavano i bozzetti scelti dalla Rai per il Festival, pubblicati in anteprima dal Secolo XIX.

Al centro della scena, in uno spazio aperto e prospettico, torna protagonista la tradizionale scalinata d’ingresso, utilizzata però solo per accogliere gli ospiti e i balletti della Littizzetto. Con un meccanismo elettronico infatti, la scala centrale sparisce aprendosi verso le quinte per permettere una più agevole entrata dei cantanti. Anche quest'anno l'orchestra non è disposta nella ‘buca' adiacente al palco bensì sul palco stesso, in balconate, che ospitano gli orchestrali suddivisi per strumenti e che fanno da fondale protagonista della scenografia. Sul lato sinistro del palcoscenico un’altra scalinata, a chiocciola, incuriosisce lo sguardo degli spettatori: è un'evocazione, per l’appunto, delle linee classiche degli antichi teatri lirici italiani e dell'eleganza dei tempi passati. Sulla destra, invece, siede la giuria, in una balconata con vista privilegiata sul palco e platea.

Photo Davide Spada/LaPresse
Photo Davide Spada/LaPresse

Una scenografia dunque un po' deludente, specialmente se confrontata con gli anni in cui l'architetto Gaetano Castelli creava strutture prospettiche e di colore capaci di catturare lo sguardo. Quest'anno i giochi di luce sono gli unici a creare effetti scenici particolari; un palcoscenico sicuramente di basso profilo: sarà dovuto alla crisi o alla mancanza di creatività?

Photo Davide Spada/LaPresse
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