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Stefano Boeri vince il concorso per il più grande Centro di Riabilitazione della Cina

Stefano Boeri Architetti con il suo studio cinese ha vinto il concorso internazionale per il più grande Centro di Riabilitazione cinese che verrà realizzato a Shenzhen, nel sud-est della Cina. La città è una delle più grandi metropoli del paese che sarà oggetto di un ulteriore forte sviluppo edilizio nei prossimi anni.
A cura di Clara Salzano
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Nonostante le difficoltà che il mondo dell'architettura sta affrontando a causa della pandemia globale da Covid19, gli studi continuano a lavorare e a guardare al futuro con ottimismo. Ne è un esempio lo studio cinese di Stefano Boeri Architetti, che dopo essere stato al centro del "ciclone" del virus, ha vinto il concorso internazionale per la costruzione del più grande e innovativo centro di riabilitazione a Shenzhen, in Cina.

Il nuovo centro di riabilitazione di Shenzhen progettato da Stefano Boeri Architetti sarà completato nei prossimi tre anni. Il progetto consiste in "una serie di terrazze verdi e spazi sovrapposti in un sistema sostenibile che unisce natura, architettura e biodiversità e includendo giardini interni dedicati alla riabilitazione", spiega Xu Yibo, partner di Stefano Boeri Architects China , "Il centro di riabilitazione sarà in grado di fondere natura e paesaggio alla ricerca del carattere maturo, sicuro e accogliente della città". Il progetto si inserisce in un contesto di grande fermento perché Shenzhen è una delle più grandi metropoli della Cina e sarà oggetto presto di un ulteriore forte sviluppo ed espansione.

La struttura è destinata alle persone con disabilità dai 16 ai 60 anni e per questo sarà completamente accessibile e sorgerà adiacente a un parco urbano e direttamente collegato al sistema di mobilità leggera di Shenzhen. L'obiettivo della realizzazione del centro è l'inclusione sociale e la coesione per i disabili in Cina. Il progetto includerà al suo interno vari funzioni non solo di riabilitazione ma di formazione, attività ricreative e artistiche, alloggio, istruzione, aree di lavoro, un centro sportivo e un museo. Anche gli spazi verdi saranno integrati per creare continuità con il vicino parco pubblico.

Il nostro progetto apre una nuova prospettiva sull'architettura dei grandi centri di riabilitazione. Questo in primo luogo perché percepisce il concetto di disabilità motoria e / o cognitiva non come un esempio di fragilità sofferto da una minoranza di persone, ma come una condizione comune a tutti noi, anche se solo durante una fase della nostra vita. In secondo luogo, offre un'idea di totale accessibilità agli spazi e ai servizi di riabilitazione e in terzo luogo perché nel riconoscere la straordinaria qualità terapeutica del verde e della natura, offre una quantità sorprendente di spazi verdi e aperti accessibili dedicati a tutti i diversi stili di riabilitazione.

Arch. Stefano Boeri, fondatore di SBA

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