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Tutti i flop di Calatrava, tra progetti disastrosi e costi esorbitanti

Dal Ponte di Venezia al nuovo Oculus di New York: ecco le opere più discusse di Santiago Calatrava che stanno minando la sua carriera.
A cura di Clara Salzano
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C'è lo osanna come architetto geniale e chi lo critica come incompetente. Le opinioni su Santiago Calatrava sono discordi ma è impossibile negare che l'architetto spagnolo sembra sbagliarle tutte ultimamente: dagli infiniti disagi del Ponte della Costituzione a Venezia fino alla nuova stazione di Ground Zero a New York. Di recente ha fatto discutere infatti l'inaugurazione dell'Oculus di Ground Zero, l'enorme hub dei trasporti a forma di uccello, che dopo quindici anni di lavori ha aperto senza neppure essere completato del tutto. Ci sono voluti tra l'altro quattro milioni di dollari per costruirlo, il doppio rispetto alle previsioni di progetto.

L'Oculus di New York non è l'unico progetto che mina il prestigio di Calatrava: il Palazzo dei Congressi di Oviedo durante la fase di costruzione ha subito crolli di gradinati oltre a richiedere la sostituzione della tettoia semovente con una fissa; a Malmoe, in Svezia, i costi per il grattacielo della Turning Torso progettato da Calatrava sono lievitati tanto da far naufragare i sogni di una cooperativa che avrebbe voluto qui un complesso di appartamenti popolari e invece ha visto solo condannare per truffa il capo della cooperativa: l'archistar spagnolo ne è uscito indenne e il suo edificio è diventato una torre per milionari; a Valencia, la sua città natale, Santiago Calatrava ha collezionato critiche feroci per la Ciutat de les Arts i les Ciències: ci sono voluti venti anni per realizzare il complesso museale ad un costo di quattro volte superiore rispetto al preventivo iniziale, senza contare i numerosi incidenti di percorso, dal crollo della copertura in ceramica all'umidità e le infiltrazioni d'acqua nella struttura.

Anche in Italia Santiago Calatrava ha collezionato non poche figuracce: famoso è il caso del Ponte della Costituzione di Venezia che si è trasformato negli anni in una vera e propria trappola per passanti. La scelta del vetro per i gradini del Ponte si è infatti rivelata la meno adeguata ad una struttura in una zona lagunare dove l'umidità e il freddo dell'inverno trasformano l'architettura di passaggio in una lastra scivolosa e pericolosa. Non solo inoltre i costi di costruzione sono lievitati nel tempo ma quelli di manutenzione si sono rivelati insostenibili per l'amministrazione veneziana. Non soddisfatto, Calatrava ha ripetuto un progetto simile a Bilbao dove ha realizzato il Zubizur: i cittadini di Bilbao hanno introdotto qui una copertura antiscivolo per i gradini, tipo moquette, che probabilmente verrà adottata anche dai veneziani.

A Roma la Città dello Sport di Tor Vergata sembra un progetto fantasma: quelle che sono conosciute come le Vele di Calatrava dovevano essere completate per i Mondiali 2009 ma nonostante siano costate già 200 milioni di euro, ne servono altri 400 milioni per proseguire i lavori. Si spera nei Giochi Olimpici del 2024 per poter completare un'opera nata male e rivelatasi anche peggio.

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