Venezia, Calatrava deve pagare
Deve averci fatto ormai l'abitudine alle controversie legali l'architetto catalano Santiago Calatrava: l'anno scorso l'archistar era stato condannato dalla magistratura di Oviedo a una multa di 3,2 milioni di euro per il crollo delle gradinate del Palazzo dei congressi, danneggiato nell’agosto del 2006; poi è stato il turno di Valencia dove forti polemiche contro l’architetto erano sorte per il distacco di alcune sezioni del tetto del Palau de les Arts Reina Sofia, l’incredibile teatro dell’opera da lui realizzato per la Ciudad de Las artes Y la Ciencia; più recente è invece la decisione della Cassazione italiana di respingere il ricorso con cui Santiago Calatrava, come autore del Ponte della Costituzione di Venezia, aveva tentato di sottrarsi al processo per danni contabili davanti alla Corte dei Conti del Veneto.
Dopo la perizia del Politecnico di Torino che accusa il progettista spagnolo di aver commesso errori nei calcoli per la struttura del Ponte della Costituzione, che collega piazzale Roma alla stazione di Venezia Santa Lucia, il Comune ha chiesto un risarcimento di 4 milioni di euro per i costi nettamente superiori a quelli dichiarati durante la gara d’appalto e per le alte spese di riparazione e manutenzione finora sostenute. Per la magistratura contabile, il ponte doveva essere costruito in 456 giorni e ne sono serviti 2052, doveva costare 6,7 milioni (da progetto esecutivo) e la cifra invece è aumentata a 11,6 milioni, un grave danno per le casse di Venezia. E ora i giudici pretendono il pagamento del risarcimento. Niente più scuse per Santiago Calatrava.
Questo è solo l’ultimo fastidioso capitolo della storia sofferta che fin dall’inizio ha accompagnato il ponte disegnato su un foglietto da Calatrava e donato al Comune di Venezia. Ricordiamo che circa un anno fa, dopo una serie infinita di ritardi, modifiche, collaudi e una lievitazione dei costi che ha portato il prezzo complessivo del dispositivo vicino ai 2 milioni di euro, era entrata finalmente in funzione l’ovovia per il trasporto dei disabili e delle persone con problemi di mobilità sul Ponte della Costituzione di Calatrava a Venezia. Perché l'architetto spagnolo non aveva appunto pensato a tali categorie durante la progettazione del suo ponte. Senza contare le tante denunce a carico del comune di Venezia dovute agli incidenti sul Ponte per la pavimentazione scivolosa che ha costretto l'amministrazione a sostituire alcuni costosissimi gradini in vetro dell'opera di Calatrava. Speriamo dunque che la recente decisione della Cassazione metta un punto definitivo a questa controversia infinita.