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Vienna, una pietra a mezz’aria in omaggio a Magritte

Come in un dipinto di René Magritte, un enorme masso sospeso nel vuoto fluttua nella Chiesa dei Gesuiti a Vienna: fotomontaggio o realtà?
A cura di Clara Salzano
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Nella storia dell'Arte il tema della scultura fluttuante è stato un motivo ricorrente sin dalla scultura greca del VI secolo aC: la Nike, le figure galleggianti in un campo magnetico descritte nella Biblioteca di Alessandria, hanno da sempre rappresentato l'epitome del soprannaturale. Nel corso dei secoli, gli scultori hanno iniziato a realizzare rappresentazioni sospese per affermare la loro capacità di plasmare i materiali più pesanti, come la pietra e il metallo. Alcune opere sono state realizzate con tale maestria da sembrare che sfidassero le leggi della fisica. Nel XX secolo i surrealisti hanno valicato i limiti estremi del mondo naturale, facendo incontrare nei propri lavori la realtà con il sogno. Oggi, nell'era del "taglia, copia e incolla" siamo portati a chiederci spesso quanto ci sia di vero dietro un'immagine. E di recente quest'interrogativo ha scosso i viennesi e i visitatori della Chiesa dei Gesuiti di Vienna: un enorme pietra sembra galleggiare nel vuoto, sarà realtà o l'ennesimo montaggio fotografico del nuovo millennio?

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"To be in Limbo", questo il titolo dell'opera nella Chiesa dei Gesuiti, è una scultura realizzata dagli artisti Steinbrener/Dempf & Huber in occasione del Vienna Art Week 2014. La gigantesca roccia, con i suoi 500 chili di peso, è sospesa nel vuoto. Attraverso delle funi di 2 mm attaccate in tre punti della superficie, la scultura si trova a venti metri di altezza dal pavimento. L'opera, alta otto metri e larga cinque, con quattro metri di profondità, fluttua nello spazio minacciosa volendo simboleggiare la fede e l'aspetto di Damocle in questo sito spirituale.

Ma "To be in Limbo" è chiaramente anche un omaggio alle opere di Renè Magritte, e nello specifico a "Il Castello dei Pirenei" dove l'artista surrealista combina l'incredibile con il fisicamente impossibile sospendendo un enorme masso su un mare in tempesta in un cielo azzurro di nuvole bianche. L'impressionante scultura fluttuante di Steinbrener/Dempf & Huber, fatta di plastica e materiali sintetici, vuole anche porre l'accento sull'importante tema de "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica": a voi le dovute considerazioni.

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