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La cantina che trasforma il vino sotto la neve

Sono noti a tanti i molteplici benefici del freddo e del ghiaccio sul corpo umano e sulla pelle. E se tale processo fosse valido non solo per l’essere umano? È ciò che ha dimostrato Bruno Carpitella, ideatore di Vini d’Altura, e l’Arch. Lorena Lucidi, che hanno introdotto un modo unico e originale di affinamento in bottiglia dei vini che vengono portati a 2000 mslm, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in idonee cantine mobili appositamente progettate, per tutto l’inverno, sotto la neve da cui fanno ritorno a valle rinvigoriti.
A cura di Clara Salzano
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In tanti conoscono i molteplici benefici del freddo e del ghiaccio sul corpo umano e sulla pelle. Da tempo infatti l'applicazione di ghiaccio su un'area del corpo per scopi sanitari è nota come terapia del freddo o crioterapia ed è frequente, specialmente nel nord Europea, la pratica di fare bagni nell'acqua ghiacciata per tonificare e rinvigorire il corpo assopito dell'inverno. Il freddo aiuta a riparare i danni del tempo o associati a un intenso allenamento fisico. Quando ci si immerge in acqua ghiacciata, i propri vasi sanguigni si restringono per dilatarsi quando si esce. Questo processo aiuta a eliminare i rifiuti metabolici dell'organismo, specialmente nei linfonodi: l'aumento del flusso sanguigno inonda le cellule di sostanze nutritive e ossigeno per aiutare il corpo e la mente. E se tale processo fosse valido non solo per l'essere umano ma per tutti gli esseri viventi? È ciò che ha dimostrato Bruno Carpitella, ideatore di Vini d'Altura, e l'Arch. Lorena Lucidi, che hanno introdotto un modo unico e originale di affinamento in bottiglia dei vini: "Selezioniamo i vini con le nostre aziende partner e in autunno li portiamo a 2000 mslm, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Ospitiamo le bottiglie in idonee cantine mobili da noi progettate, per tutto l’inverno, sotto la neve.".

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Si ispira a un’antica tradizione pastorale l'originale processo di affinamento proposta in bottiglia dei vini ideato da Bruno Carpitella di Vini d'Altura, con sede a Colledara, grazie ad alcune soluzioni tecniche perfezionate nel tempo e realizzate appositamente per sintetizzare la purezza dell'alta montagna. Quando i vini vengono portati a 2000 mslm, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, i parametri microclimatici, la purezza dell’aria e l’interazione con il particolarissimo substrato minerale del luogo innescano specifici processi chimico-fisici che conferiscono ai vini inconfondibili note balsamiche e minerali, un'accentuata freschezza e una stupefacente persistenza, diventano così Vini d’Altura. Non appena si scioglie la neve e i prati fioriti iniziano a imporsi, le bottiglie di vino affinato in altura vengono riportate a valle ed è allora che si scopre un vino trasformato, rinvigorito dall’esperienza in alta quota, talvolta non riconoscibile dagli stessi produttore, ma arricchito, si oserebbe dire anche migliorato.

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I Vini d'Altura vengono affinati in apposite celle, simili a container, che vengono portate in una zona selezionata e segreta del Gran Sasso, nel cuore del Parco Nazionale, e lasciate nella neve da cui vengono ricoperte per poi essere recuperate dopo il disgelo. Le particolari cantine sono ideate in modo da permettere la perfetta interazione con l'ambiente circostante. La tradizione pastorale e la transumanza molto cara all'Abruzzo, che su questa pratica unica ha fondato per secoli la sua economia, imponendosi sul territorio italiano, hanno avuto un ruolo fondamentale per i “Vini d'altura” che per la prima volta al mondo studia e promuove l'invecchiamento dei vini ad alta quota. L'idea è infatti giunta a Bruno Carpitella, imprenditore della Valle Siciliana e amministratore della “Pendeche”, vedendo alcuni pastori che tornavano a recuperare, dopo un anno di distanza dalla transumanza precedente, alcune bottiglie di vino che aveva passato l’inverno in quota. Dopo quell'episodio per Carpitella era diventato un rituale assaggiare quel vino "transumante" e scoprirne ogni volta un'incredibile trasformazione. Da tempo infatti è conosciuto il processo di affinamento dei vini sott’acqua, nelle profondità del mare, tuttavia è ancora inesplorato il magico e magnifico mondo dell'affinamento in alta quota.

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