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WarkaWater: un progetto tutto italiano per fornire l’Africa di acqua potabile

WarkaWater è una struttura che produce acqua potabile dall’aria, per questo è soprannominata “L’albero della vita” e aiuterà le popolazioni africane più bisognose.
A cura di Clara Salzano
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In molti paesi dell'Africa gli abitanti, specialmente donne e bambini, sono costretti ogni giorno a percorrere chilometri e chilometri per raggiungere un luogo in cui sia possibile raccogliere dell'acqua potabile. Ancora oggi più di 300 milioni di africani non hanno accesso all'acqua e nei prossimi decenni la situazione sembrerebbe destinata ad aggravarsi a causa del continuo aumento della popolazione e del bisogno crescente di irrigare distese agricole sempre più ampie. E l'Africa non è l'unico continente in cui l'acqua pulita non è immediatamente disponibile. Dall'Unicef fanno sapere che: "Avere acqua pulita per dissetarsi e lavarsi, gabinetti e fognature funzionanti: sembrerebbero diritti banali per l'umanità del terzo millennio. Eppure ancora quasi 900 milioni di abitanti del pianeta attingono acqua da fonti insalubri e circa 2,6 miliardi (quattro abitanti su dieci) vivono in condizioni igieniche incompatibili con la sicurezza e con la salute".

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Ma la soluzione potrebbe arrivare proprio da un progetto Made in Italy: lo studio di architettura Architecture and Vision ha realizzato un dispositivo capace di produrre acqua potabile dall'aria. Chiamata WarkaWater, l'innovativa struttura, completamente in bamboo e alta 12 metri, sfrutta l'umidità dell'aria e, attraverso un processo di condensazione, la trasforma in acqua potabile. Il dispositivo è inizialmente destinato alle comunità rurali dell'Etiopia ma potrebbe essere utilizzato da qualsiasi popolazione che non ha accesso ad acqua potabile sicura. Per questo motivo è soprannominato "L'Albero della Vita".

WarkaWater è un nome ispirato dal gigantesco fico etiope in via di estinzione ‘Warka', utilizzato durante le tradizionali riunioni pubbliche. E come un albero con le sue foglie cattura l'umidità dell'aria e la condensa, così il progetto di AV utilizza l'aria per ottenere dell'acqua pulita. La struttura, nonostante il suo peso complessivo di circa 90 kg, può essere in realtà costruita dagli abitanti stessi dei villaggi africani in quanto è scomposta in cinque elementi da assemblare, senza la necessità di avere particolari impalcature o apparecchiature elettriche. WarkaWater, grazie ad un tessuto speciale in polyethylene di cui è composto e alla sua struttura reticolare a maglia, può raccogliere fino a 100 litri di acqua potabile al giorno. Il progetto era stato già presentato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2012 ma nel 2014 Architecture and Vision hanno introdotto ‘WarkaWater2' che amplifica la capacità di raccogliere l'acqua piovana, la rugiada e la nebbia. La nuova forma conica risulta più stabile ed è sormontata da una ‘corona' progettata per tenere lontani gli uccelli. L'Albero della Vita è così pronto a cambiare la vita di molte persone nel mondo.

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