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Addio a Enzo Mari, l’ultimo grande Maestro del design italiano

Enzo Mari, una delle più importanti figure del panorama culturale e artistico italiano, muore all’età di 88 anni. Aveva inaugurato esattamente da qualche giorno la più grande retrospettiva sul lavoro di quello che può essere considerato l’ultimo grande Maestro del design italiano con oltre 60 anni di attività progettuale, tra arte, design, architettura e grafica.
A cura di Clara Salzano
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"Ciao Enzo. Te ne vai da Gigante.", così l'Arch. Stefano Boeri saluta Enzo Mari, una delle più una delle più importanti figure del panorama culturale e artistico italiano, morto all'età di 88 anni nella sua casa milanese. E proprio la città di Milano gli aveva reso omaggio di recente inaugurando la più grande retrospettiva sul lavoro di Enzo Mari che copre oltre 60 anni di attività progettuale, tra arte, design, architettura e grafica.

Enzo Mari è l'ultimo vero grande Maestro del design italiano. A lui dobbiamo l'ascesa del Made in Italy nel mondo. Ha realizzato una varietà di opere straordinarie che spaziano dall'arte al design, dall'architettura alla grafica. Le sue opere oggi abitano collezioni, musei, spazi domestici diffusi in tutto il pianeta. Non solo dunque un designer ma un artista globale. "La profondità del suo lavoro, il suo scavo nella sostanza del mondo, sono un contrappunto all’ironia e allo sdegno verso quella superficiale mediocrità che Mari ha letto nelle sfere della progettazione e della critica", aveva dichiarato Stefano Boeri in occasione dell'inaugurazione della mostra "Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli", aperta al pubblico il 17 ottobre 2020 al piano terra della Triennale di Milano, "A volte austero, a volte dolce, a volte burbero, a volte irruente, a volte ludico, ma senza mai abdicare a un implacabile rigore, mi auguro che almeno una piccola parte di quell’infinita varietà di Mari Aperti che Enzo ci ha mostrato e regalato restino, grazie a questa pubblicazione e alla mostra, nella memoria di tutti noi".

Protagonista assoluto dell’arte e della cultura italiana e internazionale del Novecento, Enzo Mari aveva di recente donato il suo archivio al CASVA – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano, a condizione, posta dallo stesso Mari, che per quarant’anni nessuno possa avere accesso perché l'attuale classe di designer secondo lui non è ancora pronta per capire la profondità delle sue opere. La grande retrospettiva che Triennale ha dedicato a Enzo Mari rappresenta insieme un atto dovuto nei confronti di un protagonista assoluto del panorama culturale italiano e "il risultato condiviso di una sua esplicita richiesta affinché, per un’ultima volta, fosse possibile aver accesso al suo Archivio prima di questo lungo, imposto, oblio.", spiega Boeri. Considerato non solo un designer né solo un artista, ma "la coscienza di tutti noi" secondo quanto sosteneva Alessandro Mendini. La sua opera spazia infatti dal design alla pittura, dalla grafica all’allestimento, facendo uno dei punti di riferimento indiscutibile della cultura e del design italiani. Tra i suoi lavori più importanti si ricordano la serie degli Animali e dei Pesci rivolta allo studio sulla creatività dei bambini, il calendario perpetuo Timor di Danese, Autoprogettazione del 1973, la sedia Tonietta del 1980 per Zanotta, lo spremilimoni Squeezer per Alessi, le sue Lezioni di disegno del 2007-2008.

Biografia

Enzo Mari è nato nel 1932 a Cerano, in provincia di Novara. Ha frequentato l’Accademia di Brera a Milano e, da giovanissimo, si è fatto promotore di movimenti artistici d'avanguardia. "Negli anni Sessanta ha rivoluzionato il concetto di design attraverso oggetti utili per la cosiddetta “gente comune”, fino ad allora esclusa da un settore ritenuto elitario. Sono nate così creazioni che non sentono l’usura del tempo, libere dalle mode, il cui senso risiede, oltre che nel costante e lungo lavoro di ricerca, nella qualità delle forme. Mari ha sempre guardato ai bisogni dell’essere umano al di fuori dei condizionamenti del mercato.", ci spiega Lorenza Baroncelli che si è occupata della Direzione artistica della retrospettiva su Enzo Mari alla Triennale Milano. Dal Centre d’Art Santa Mònica di Barcellona alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, dalla Galleria d’Arte Moderna di Zagabria al Musée des Arts décoratifs del Louvre a Parigi e al Museum of Modern Art di New York, i suoi lavori sono esposti nei più importanti musei e gallerie del mondo. È stato docente in diverse università italiane, a Vienna e Berlino. Gli è stato assegnato il Compasso d’Oro per cinque volte: il primo nel 1967 per le “Ricerche individuali di design” e l’ultimo nel 2011 alla Carriera. Nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro, massima onorificenza del Comune di Milano. Nel 2000 il Politecnico di Milano lo ha insignito di una Laurea honoris causa in Disegno industriale e nel 2015 l’Accademia di Belle Arti di Brera gli ha conferito il Diploma Accademico honoris causa in Arti visive e il titolo di Accademico d’Italia.

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