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La Cina come Milano: arriva la città di Boschi Verticali

La Cina vuole copiare il Bosco Verticale di Milano e per farlo chiama lo stesso Boeri a progettare un’intera città ispirata ai due grattacieli milanesi.
A cura di Clara Salzano
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Ha fatto ormai il giro del mondo la notizia del premio come Miglior Edificio 2015 vinto dal Bosco Verticale di Milano progettato dallo studio Boeri. Quasi un mese fa infatti le due nuove torri residenziali dell'area di Porta Nuova Isola, ricevevano il prestigioso Council on Tall Buildings and Urban Habitat promosso dall'Illinois Institute of Technology di Chicago che ogni anno nomina il grattacielo più bello di ogni continente. I due grattacieli di Boeri Studio, che cambiano colore con le stagioni e fanno da sensore urbano per la ricolonizzazione vegetale e animale spontanea della città, offrono un panorama cangiante a chi abita la metropoli milanese tanto da conquistare anche sguardi passeggeri provenienti dalla Cina. Ed è proprio la Cina infatti a richiedere a Boeri di progettare una città di Boschi Verticali. Ad affascinare la Cina è stato proprio il grande esempio di simbiosi tra architettura e natura che il Bosco Verticale di Boeri Studio rappresenta.

480 alberi di grande e media altezza, 250 alberi di dimensioni piccole, 11.000 fra perenni e tappezzanti e 5.000 arbusti, queste sono gli elementi naturali presenti sul Bosco Verticale di Milano, che se distribuiti su una superficie piana sarebbero sufficienti per coprire complessivamente 10.000 metri quadrati di bosco. Immaginate queste cifre ripetute per un centinaio di boschi verticali: una città foresta per centomila abitanti sorgerà infatti a Shijiazhuang, capitale della provincia dell'Hebei in Cina, dove l'architetto Boeri è stato chiamato a progettare una moltiplicazione del suo modello milanese. Shijiazhuang, nonostante il suo nome significhi romanticamente "Villaggio della famiglia Shi", oggi è la zona più inquinata della Cina con le sue montagne puntellate di acciaierie e miniere di carboni, e grattacieli che sorgono dal nulla. La Città Foresta che Boeri andrà a progettare sorgerà in una ex zona industriale dove l'architetto realizzerà una città piccola per gli standard cinesi (appena centomila abitanti) a forma di fiore dove ogni petalo sarà un quartiere costituito da un gruppo di boschi verticali ed altri edifici più bassi per accogliere altre funzioni. Si prevede di iniziare a costruire il primo insediamento nel 2016 e di finire, coi tempi rapidi della Cina, entro cinque anni.

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