Nel corso degli anni un particolare elemento dell'industria cinematografia ha continuato a passare quasi inosservato ai più, anche a causa del suo essere allo stesso tempo fondamentale e scontato in ogni pellicola. È il titolo, inteso come la parola o la frase che appare all'inizio di ogni film e che spesso rappresenta anche uno degli elementi che più restano legati ad un'idea passata di artigianato. Lo si è visto in molte pellicole e serie TV, come Stranger Things che per la sua iconica sigla ha utilizzato pannelli trasparenti e luci che danno alla sigla un (impercettibile) senso di grezzo artigianato. Lo stesso approccio è stato utilizzato per Joker, il film di Todd Phillips con Joaquin Phoenix che proprio su legno e inchiostro ha basato la realizzazione del titolo.
È un titolo semplice: un font della famiglia Gothic, tutto in maiuscolo. Ad averlo realizzato è stato Chad Danieley, un designer americano che per la pellicola di Phillips ha utilizzato la tecnica tipografica con lettere in legno per dare al titolo un senso di grezzo che bene si inserisce nel contesto del film. "Ho passato due giorni sul computer creando qualche logo in Illustrator" ha spiegato Danieley a The Verge. "Ma alla fine abbiamo usato il primo che ho realizzato, non mi hanno chiesto nessuna modifica". Il designer ha raccontato che dalla produzione gli hanno fornito pochi dettagli riguardo al film, limitandosi a definirlo più oscuro e viscerale rispetto ad altri Joker. "Pensa a Taxi Driver" gli hanno detto.
La scelta di utilizzare la tecnica tipografica è venuta poi in maniera naturale, dopo aver capito che il logo realizzato tramite Illustrator non restituiva il giusto senso di visceralità. Così Danieley ha optato per le lettere in legno che, una volta stampate, hanno dato al logo un look artigianale e grezzo, che poi la produzione ha utilizzato in maniera molto fedele nel film, limitandosi a "poche correzioni del colore". "Non sono un purista, ma sento sempre la necessità di portare il mio lavoro fuori dal computer stampandolo e aggiungendo qualcosa di mio" ha spiegato Danieley. "Oggetti fisici come le lettere di legno mi aiutano a percepire lo spazio in maniera differente".
Un approccio che fornisce ai materiali promozionali e soprattutto alla scena iniziale del film un look non raffinato che si colloca perfettamente nel mood complessivo della pellicola, donando alla narrazione un ulteriore elemento in grado di impostare il racconto sui toni oscuri che caratterizzano la storia del Joker di Phillips. Un ulteriore elemento che sottolinea come, anche nell'era del digitale, l'artigianato e il fisico rappresentino ancora degli elementi insostituibili e in grado di apportare un importante valore aggiunto alla narrazione delle opere cinematografiche.