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Ponte di Genova, Stefano Boeri racconta il suo Parco della Memoria del Polcevera

Una Radura della Memoria in ricordo delle 43 vittime del ponte Morandi sarà il primo simbolo della rinascita della valle del Polcevera, dopo il tragico evento del 14 agosto 2018. Il progetto di Stefano Boeri Architetti ha avuto il via libera e l’architetto milanese, in un’intervista esclusiva per Fanpage.it, parla della creazione del suo Parco del Polcevera e del Cerchio Rosso che rivoluzionerà l’immagine attuale della valle.
A cura di Clara Salzano
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È stato approvato a fine maggio 2020 il progetto dell’installazione di una Radura della Memoria in onore delle 43 vittime del Ponte Morandi. Ideata dallo studio Stefano Boeri Architetti, la suggestiva opera provvisoria sarà il primo simbolo della rinascita della valle del Polcevera, dopo il tragico evento del 14 agosto 2018, e la prima installazione del Parco del Polcevera e del Cerchio Rosso progettati che saranno realizzati sotto il nuovo Ponte di Genova, progettato da Renzo Piano. Abbiamo intervistato l'Arch. Stefano Boeri per farci raccontare il suo progetto.

Il progetto per il Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso di Stefano Boeri Architetti è pensato come un sistema di parchi dalle diverse ecologie ed infrastrutture allo scopo di promuovere la mobilità sostenibile, e cambiare per sempre l’immagine attuale della valle, spettatrice di una tragedia che non si potrà dimenticare. L'architetto milanese con il suo studio, in collaborazione con Metrogramma Milano e Inside Outside, ha vinto il concorso per il progetto del nuovo ‘parco del Ponte Morandi’, crollato tragicamente nell’agosto 2018. Il progetto fa parte di un più ampio piano di rinnovamento di Genova e il parco passerà sotto l’infrastruttura ideata da Renzo Piano.

La rivoluzione della Valle del Polcevera avverrà inizialmente attraverso la creazione di una Radura della Memoria, come elemento simbolico e manifesto delle vittime del Ponte Morandi e di una ricucitura urbana tra le due sponde della vallata. L'installazione sarà un’opera di forte impatto emotivo costituita da un cerchio di circa 50 metri di diametro al cui interno saranno piantati 43 alberi, tutti di specie diverse, in memoria delle 43 vittime del 14 agosto 2018. Gli alberi saranno posizionati su un podio in legno alto 45 cm da terra al cui interno crescerà una radura, come una piccola agorà, in cui trascorrere del tempo per commemorare, meditare, emozionarsi o rilassarsi.

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