Arte involontaria: quando gli atti vandalici migliorano le città

Vetrine rotte, cassonetti bruciati, strade sporche o pareti imbrattate, siamo abituati ad assistere ad atti vandalici volti a distruggere o deturpare l'ambiente che ci circonda tanto che ormai non ci si arrabbia quasi più davanti a tali barbarie che danneggiano le nostre città. Può indispettire, e non poco, vedere un monumento appena restaurato rovinato nuovamente da scritte e manifesti, oppure un arredo urbano danneggiato da qualche ragazzino dispettoso durante la notte, perché la città è di tutti ed assistere ad atti vandalici su un qualcosa che si sente proprio desta rabbia e indignazione, è giusto. Così siamo spesso portati a pensare che i gesti di vandalismo producano solo danni alle città, ma capita a volte che qualcuno pensi di disegnare sui treni o di scrivere sui muri per stappare un sorriso ad una persona o per stimolare l'immaginazione altrui. Nascono così capolavori di arte involontaria, spesso associabile alla street art, che portano solo più bellezza nelle strade delle città.

Dalle scritte ironiche ai volti riconosciuti negli oggetti, i casi di arte involontaria sono tanti in giro per il mondo, a volte proprio nella nostra città e neppure ce ne accorgiamo. Quelli che per alcuni possono sembrare degli atti vandalici a volte possono invece nascondere un'ironia e poesia che non avremmo mai immaginato di trovare in disegno su una parete o in un manifesto. Chi trasforma comuni atti vandalici in opere d'arte a volte è un artista, come lo street artist Sath o Caiffa Cosimo, in arte Cheone, Charles Leval, aka Levalet, che utilizzano il paesaggio circostante come fonte d'ispirazione per i propri capolavori d'ironia urbana; altre volte invece certi lavori d'arte casuale in strada sono opera di passanti con uno spiccato senso dell'umorismo che riesco con un gesto, anche piccolo come una scritta o un disegno su un auto innevata, a strappare un sorriso o suscitare un'emozione: in fondo l'arte è proprio questo.