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Da Fuksas a Calatrava: ecco tutti i flop delle archistar

Dai ponti scivolosi agli incendi del Walkie Talkie, ecco alcune delle opere di grandi architetti che hanno causato problemi e polemiche a non finire.
A cura di Clara Salzano
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Bilbao ha fatto ormai scuola: avere un'opera firmata da un famoso archistar aiuta sicuramente l'immagine della città e l'indotto economico che si crea attorno all'opera di architettura. Si è coniata infatti addirittura un'espressione: gli esperti parlano di “Effetto Bilbao” quando le architetture spettacolari contribuiscono allo sviluppo economico di una città. E a Bilbao è accaduto quasi 20 anni fa con il museo Guggenheim progettato da Frank Ghery, divenuto una delle mete turistiche più ambite al mondo portando la capitale dei Paesi Baschi ad una nuova rinascita. Ma, come si suol dire, non tutte le ciambelle riescono col buco. Non sempre infatti il progetto di una grande firma dell'architettura ha portato sviluppo e guadagni al luogo dove è stato realizzato. Ne è un esempio emblematico il Ponte della Costituzione di Santiago Calatrava che non solo non ha generato indotto economico ma ha impoverito le casse comunali di più di quanto si fosse mai previsto in un preventivo iniziale.

Calatrava non è l'unico architetto ad aver fatto flop: di recente è la notizia che i fedeli del Complesso parrocchiale di San Paolo a Foligno, progettato dall'archistar Fuksas, sono stati messi in fuga dalle temperature glaciali all'interno della chiesa durante le funzioni religiose. La chiesa di San Paolo a Foligno, un cubo di cemento alto 26 metri, sembra infatti non riuscire mai a riscaldarsi nonostante un sofisticato impianto di riscaldamento a pavimento. È diventato quasi una barzelletta l'episodio di Natale 2015 che ha visto i fedeli lasciare la chiesa durante la messa per la nascita di Cristo prima ancora che il prete dicesse il canonico "Andate in Pace" a causa del freddo nella sala. Così si è deciso che per tutto l'inverno le messe verranno celebrate nella stanza parrocchiale. Non deve essere stato un colpo facile da digerire per Fuksas che da poco ha compiuto 72 anni. E in Italia non è l'unica opera di Fuksas ad aver suscitato molte polemiche: tutti sapranno dei ritardi e dell'aumento della spesa pubblica per il completamento della famosa "Nuvola", cioè del Centro Congressi dell'EUR a Roma che probabilmente vedrà nel 2016 la sua inaugurazione.

Grandi polemiche ha suscitato anche il Walkie Talkie di Rafael Viñoly, il grattacielo al 20 Fenchurch Street della City di Londra, che poco dopo il suo completamento ha iniziato a dare problemi a causa della sua superficie capace di riflettere i raggi solari tanto da far squagliare le auto parcheggiate lungo i marciapiedi nelle vicinanze. Si è reso così necessario un intervento di correzione della facciata a specchio dove sono stati installati appositi frangisole.

Problemi ha manifestato anche lo Stata Center disegnato da Frank Gehry nel campus del Mit a Boston. Sembrerebbe che proprio l'avveniristica forma dell'edificio, simile ad una coppia di robot ubriachi, abbia causato infiltrazioni d'acqua crepe e muffa nella facciata principale dell'edificio tanto da indurre il Mit a citare Frank Ghery per danni. L'archistar di origine canadese ha avuto altri guai pure la Walt Disney Concert hall di Los Angeles dove la superficie riflettente della facciata causava l'aumento delle temperature interne degli edifici vicini.

Jean Nouvel è stato invece criticato per il nuovo padiglione B della Fiera di Genova, che già prima dell'inaugurazione riscontrò diversi problemi seguiti da un crollo in seguito per il cedimento dei tiranti della grande struttura blu; poi ha ceduto un controsoffitto esterno lo scorso anno, per fortuna senza provocare gravi incidenti ma solo danni a delle auto in sosta.

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