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Milano Design Week 2019

Dalla Up5&6 di Gaetano Pesce alla Maestà Sofferente di Milano: storia di una poltrona

Metafora della figura femminile dal grembo accogliente e allo stesso tempo prigioniera, la Maestà Sofferente di Gaetano Pesce in Piazza del Duomo a Milano sta facendo molto discutere ma scopriamo qual è l’oggetto d’arredamento a cui è ispirata e perché rappresenta un’icona del design e della modernità.
A cura di Clara Salzano
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A cinquant'anni dalla creazione della poltrona UP5 & 6 per B&B Italia, Gaetano Pesce torna con una sua interpretazione del corpo femminile nell'installazione gigantesca esposta davanti a Piazza Duomo a Milano in occasione della Design Week 2019. Denominata la Maestà Sofferente, l'enorme installazione apparsa il 7 aprile nella piazza più importante di Milano sta facendo molto discutere. La Maestà Sofferente, creata da Gaetano Pesce appositamente per il Fuorisalone 2019, riprende la forma della famosa poltrona UP5_6 realizzata dallo stesso designer e architetto italiano nel 1969. Come la poltrona, prodotta da B&B Italia, ha caratteristiche anatomiche e inequivocabili riferimenti al corpo femminile, così l'installazione alta 8 metri, poste di fronte al Duomo, è un chiaro riferimento alla donna e alla questione della violenza sulle donne.

La Maestà Sofferente in Piazza del Duomo di Milano, visibile da centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo fino al 14 aprile 2019, si ispira alla famosa poltrona UP5_6 disegnata nel 1969 da Gaetano Pesce per B&BItalia. Nel corso degli anni la poltrona della serie UP è diventata un'icona del design per la sua forma evocativa. Tanti sono stati i soprannomi che la UP5_6 ha assunto nel tempo, da "Big Mama" a "Blow Up", fino a diventare un oggetto del desiderio non solo per gli amanti del design. L'iconica poltrona rappresenta un grande grembo materno, che si ricollega all'immaginario votivo delle statuine preistoriche delle dee della fertilità. A tale configurazione, che ha inequivocabili caratteristiche anatomiche, Gaetano Pesce aggiunse un elemento: un pouf a forma di sfera che simboleggiava una palla a cui la poltrona è legata, come quella dei prigionieri. Così la comoda poltrona diventa l'immagine di una donna "con la palla al piede".

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La poltrona UP5_6 di Gaetano Pesce

Gaetano Pesce così racconta la sua poltrona: "In quel momento io raccontavo una storia personale su quello che è il mio concetto sulla donna: la donna è sempre stata, suo malgrado, prigioniera di sé. Così mi è piaciuto dare a questa poltrona una forma di donna con la palla al piede, che costituisce anche l'immagine tradizionale del prigioniero". La poltrona di Pesce è stato il primo prodotto industriale del design italiano dal forte significato politico: nel pouf sferico, come "una palla al piede" che lega e limita, accanto alla poltrona che ricorda il corpo femminile, si racchiude il concetto della sonna prigioniera dei pregiudizi maschili, vittima delle violenze dell'uomo e privata degli stessi diritti dell'uomo/dall'uomo, una donna soggetta alla società patriarcale e alla disparità dei sessi.

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Rispetto alla UP5_6 con pouf, diventata fin dalla nascita un simbolo del design per le sue forme espressive rivestite in tessuto elastico, e un'icona della modernità come metafora della figura femminile dal grembo accogliente e prigioniera, la Maestà Sofferente è un più chiaro ed esplicito riferimento alla questione della violenza sulle donne. Se nella poltrona del 1969 le forme erano evocative di un concetto più ampio e profondo, l'installazione di Gaetano Pesce per il Fuorisalone, caratterizzata da una serie di frecce conficcate sulla sua superficie, sottolinea la condizione di sottomissione a cui la donna è costretta ed evidenzia paticolarmente la questione della violenza sulle donne, attraverso una serie di teste di animali montate su un cavalletto di ferro. L'opera sarà visibile nella Piazza del simbolo del capoluogo meneghino fino al 14 aprile 2019.

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